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Ascolti taroccati: ecco perché la bomba Agcom su Dazn può far saltare il palazzo

Lunedì 07 febbraio 2022
L'Agcom accende la miccia di una bomba che potrebbe far saltare il Palazzo: quella degli ascolti-tv. Che anche se nessuno lo dice sono precipitati alla metà rispetto a quelli dell'anno scorso. Al termine di una istruttoria durata mesi Agcom ha stabilito (delibera 18/22 del 20 gennaio 2022) che i dati d'ascolto resi noti fino ad oggi, e forniti a Dazn da Nielsen, istituto non certificato, non sono veritieri.



I dati cui occorre fare riferimento sono quelli di Auditel: e come si legge nella delibera, "la variazione percentuale complessiva dell'audience tra le due rilevazioni è pari a oltre il 50% per il girone di andata". Ciò significa che quando Dazn parla di 1 milione di ascolti, il dato reale è 500 mila.

Sempre Agcom scrive che addirittura nelle ultime 4 giornate del girone d'andata lo scostamento tra i dati forniti da Dazn/Nielsen (fasulli) e quelli di Auditel (autentici) ha toccato il 60%. Come forse non tutti sanno i diritti-tv, che sono la principale fonte di sostentamento del calcio italiano, sono già stati venduti in calo (930 milioni: 840 da Dazn e Tim, 90 da Sky) rispetto a quelli del triennio 2018-21 (973,3 milioni: 780 da Sky, 193,3 da Dazn).

Ebbene, il drammatico crollo di audience verificatosi nel passaggio dall'era-Sky all'era-Dazn, e che è costato la poltrona all'Ad di Tim Gubitosi, determina chiare e angosciose conseguenze: dalle più immediate, come la rivolta degli investitori pubblicitari (Upa) ai quali fino ad oggi sono stati forniti dati drogati del 50% e che hanno speso 100 per una resa di 50, alle più lontane anche se inevitabili, visto il deprezzamento del prodotto, come l'asta dei diritti che avverrà nella primavera 2024: se è vero che la stessa Tim sta già rinegoziando al ribasso l'intesa con Dazn (chiede uno sconto di 90 milioni l'anno per i 3 anni dell'accordo) e minaccia di passare armi e bagagli con Sky, pensare di rivendere i diritti alle già esigue cifre attuali è a dir poco folle. Siamo sul baratro.
di P. Ziliani
Fonte: Il Fatto Quotidiano
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