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MONTELLA: "Per me non è una partita come le altre, a Roma ho il mio cuore, la mia casa"

FIORENTINA-ROMA, LA CONFERENZA STAMPA DI VINCENZO MONTELLA: "Chiesa? Vediamo come sta, ha preso una botta contro l'Inter e non ha chiesto il cambio. Roma di grande livello, con quelle forti ce la giochiamo alla pari. Mercato? Fatemi mangiare il panettone..."
Giovedì 19 dicembre 2019
Il tecnico della Fiorentina, Vincenzo Montella, sta parlando in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma, in programma domani alle 20:45.

Come sta Chiesa?
"Alla fine del primo tempo contro l'Inter si stava formando un ematoma, lui ha dato disponibilità per continuare. Non mi ha chiesto il cambio perché voleva rimanere, ma l'ho tolto perché non stava bene."

Sono partiti i fischi quando l'hai cambiato...
"Fischi o non fischi l'ho tolto perché non stava bene. Ieri stava peggio del giorno precedente, ha fatto una risonanza. Oggi lo valutiamo e vediamo se riusciamo a recuperarlo."

Con la Roma che emozione ci metti dentro?
"Ci e mi manca la vittoria. Il morale contro l'Inter è aumentato. Affrontiamo un avversario di grande livello che fa grande possesso palla. E' la seconda miglior difesa della Serie A, ma con le grandi squadre ce la giochiamo alla pari. Sono speranzoso. Per me non è una partita come le altre, là ho il mio cuore, la mia casa. Abbiamo vinto in coppa in Europa League e in Coppa Italia, ce ne manca una in campionato."

Fonseca?
"Si è calato nel calcio italiano. Ha un'idea molto offensiva."

Florenzi alla Fiorentina?
"Speriamo che io mangi il panettone prima di pensare al mercato (ride, ndr). Non mi interessa ad oggi, sono concentrato su chi va in campo. Sono fatto così. Lo mangerò comunque il panettone perché mi piace (ride, ndr)."

Si sente più tranquillo dopo il pari con l'Inter?
"Non lo so, sono uno dei responsabili. Questa cosa mi sta gasando molto e mi fa rendere di più."

Come ha trovato la squadra dopo quel pareggio?
"Settimana atipica, corta. Ieri è stato il primo vero giorno di allenamento, oggi è il secondo. I ragazzi hanno recuperato, abbiamo qualche situazione da controllare, ma stanno bene i ragazzi."

Si può dire che contro l'Inter hai ritrovato la tua squadra o manca ancora qualcosa?
"Credo che al completo, ora quasi, siamo una squadra competitiva, l'abbiamo dimostrato. Non siamo una squadra completa, ma abbiamo dei valori. Il patrimonio individuale di ogni calciatore si è alzato e bisogna lavorare per migliorarsi come normale che sia."

È una partita che si deciderà sugli episodi?
"Credo che la maggior parte delle partite si sblocchi con l'episodio. È determinante. Averlo a favore dipende dalle qualità, dalla volontà e sicuramente non dalla fortuna".

Come sta Badelj dopo gli acciacchi dell'ultimo periodo?
"Milan da qualche settimana non sta molto bene fisicamente. Ha sempre dato la disponibilità per scendere in campo. Si è allenato, lo sto valutando come sto valutando la possibilità di far giocare Benassi".

La società ha chiesto maggiore tutela arbitrale, lei cosa ne pensa?
"Ci sono stati episodi dove siamo stati penalizzati e pochi dove siamo stati avvantaggiati. Domenica è stato fischiato un mezzo fallo su Eysseric mentre contro la Lazio un episodio simile ha segnato il nostro campionato".

Boateng?
"Boateng ha presenza, sa mandare dentro i compagni, non attacca da punta la porta, anche se glielo chiedo. È un giocatore di spessore che ci può dare una mano".

Zurkowski, come mai non gioca mai?
"SI sta allenando a fasi alterne per un colpo. Ha grande volontà. A Verona giocò Cristoforo perché avevo bisogno di maggiori geometrie, lui è più dinamico e fisico. Deve migliorare a livello tecnico-tattico".

Ha rivisto la partita vinta dai viola 7-1?
"Sono due situazioni diverse, completamente diverse".

Con l'esplosione di alcuni giovani, si può dire che sono le note più positive del bilancio stagionale?
"Per fare dei bilanci bisogna andare a ritroso e capire gli obiettivi. Come patrimonio i calciatori si sono valorizzati nonostante la classifica. Nonostante qualche punto meritato sul campo ci manchi. Consapevoli che dovevamo fare meglio nell'ultimo periodo. Abbiamo però dato la Serie A a dei ragazzi che non erano abituati a vederla, come Dragowski e Vlahovic. Abbiamo dato lustro a Castrovilli arrivato anche in Nazionale. Abbiamo dato spazio alla fiorentinità con Ranieri e Venuti. Io credo che qualcosina sia stato fatto. Se avessimo avuto qualche trentenne in più avresti avuto più punti ma meno futuro. Sono convinto che così la società e i tifosi abbiano più futuro e mi dispiacerebbe se di questa semina ne beneficiasse qualcun altro".

Boateng può fare il centrocampista?
"Può fare la seconda punta come domenica e penso che sia quella la sua posizione. Non può più fare il centrocampista".

Avete preso una decisione su Pedro?
"Sinceramente non devo decidere io, lo devo valutare. Ha grandi qualità, si deve abituare al ritmo. Sa giocare con i compagni e vede la porta ma deve migliorare. La Serie A ti mette di fronte a tante difficoltà. C'è bisogno di un periodo di adattamento. Se abbiamo tutti pazienza può diventare un giocatore importante".

Come ha visto Vlahovic dopo la prima rete importante della sua carriera?
"Abbiamo vissuto tutti forti emozioni. Credo però che lui sta già pensando al prossimo gol. Ha talmente voglia di emergere che sta pensando al prossimo rispetto a quello che gli è successo".

Le assenze hanno pesato e quanto?
"Abbiamo dei giocatori cardine che sono stati appoggiati ai ragazzi. Se ti mancano, mancano le basi. Se ti mancano Pezzella o Ribery, come spessore, cambia molto. Questo è il discorso. Hanno storia, esperienza, personalità: il calcio si gioca anche in questo modo in mezzo al campo".

La squadra non al completo è l'unica giustificazione al rendimento un po' altalenante?
"Io penso che la verità sta nel mezzo. Abbiamo fatto qualcosa in più in gran parte della stagione e nell'ultima parte qualcosa in meno. Ci sono tante cause ma non perché la squadra non sia allenata. La nostra squadra ha finito bene sia con il Torino che soprattutto contro l'Inter di Conte. Non è un discorso fisico. È psicologico probabilmente, non tecnico. Quando c'è un nuovo percorso, il momento peggiore è la seconda fase. Adesso c'è un assestamento che dobbiamo trovare. Dobbiamo trovare il nostro equilibrio".

Kalinic?
"Non mi sono spiegato bene: escono tanti nomi ma il mercato non lo faccio io, che devo fare altro. Non si è lasciato bene a Firenze e il fatto che non siano graditi i ritorni è un altro dato di fatto che sto pagando anche io. Fatemi mangiare tranquillamente il panettone".


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