È il pesante onere di allenare una delle tre strisciate: da grande strisciata derivano grandi responsabilità.

Ora alla AS ROMA non è che manchino queste ambizioni, sarebbe folle se non provasse a vincere campionato, coppa Italia e Coppa dei Campioni e magari anche la Supercoppa, altrimenti il presidente non avrebbe avuto l’idea di prendere Mourinho, per tentare l’impresa, che tutt’ora detiene l’Inter, alla “modica” cifra di 28 milioni di euro.
A chi di noi, tifosi, non piacerebbe, anche per una sola notte, o come il 17 giugno del 2001, rivivere quelle emozioni. Che sia scudetto o Champions League.
Siamo però anche consapevoli, fin dal 1927, che non essendo tifosi di quelle squadre per le quali la Lega ha sempre avuto un certain regard (come al festival di Cannes) e avendo avuto più sofferenze che gioie, ma che gioie e meritate non rubate, non trattiamo i nostri allenatori come generali che a tutti i costi devono conquistare la vetta della collina anche a costo di mettere a repentaglio la vita dei loro soldati. Almeno io la penso così. E molti come me la pensano così, dato che siamo stati felici pure quando Mourinho nel suo primo anno ci ha fatto vincere la Conference League quando in campionato aveva chiuso al 6º posto.
Ed è per questo motivo che se Milano ha La Scala del Calcio e Torino ha lo Stadium, il tifo che ha la Magica, non lo ha nessuna squadra in Italia.
Noi abbiamo sostenuto ugualmente la squadra e il suo allenatore chiunque sia stato e ai nostri giocatori non chiediamo la luna, perché in campo, come si vince giovedì sera, si può perdere come è successo il 14 gennaio. Chiediamo solo di stare in campo dignitosamente, rispettando la maglia.

Sempre forza Magica Roma!

Conclusione: se Pioli nei primi tre anni non avesse messo sulla maglia rossonera neanche la toppetta della CI, la società lo avrebbe esonerato, ma avendo vinto lo scudetto se lo è tenuto per altri due anni.
Invece credo, ma questa è solo un’ ipotesi, che se la società nerazzurra avesse constatato che Inzaghi in tre anni avesse vinto SOLO UNO SCUDETTO, ma non fosse arrivato neanche alla finale di Coppa Italia, avesse perso la finale di Supercoppa e quella di Champions League, il tecnico alla fine sarebbe stato esonerato, nonostante lo scudetto.
Pioli è stato ingannato dalla società rossonera che gli ha detto che poteva continuare per altri due anni, ma lui avrebbe dovuto capire che oltre quello scudetto, la squadra non era capace di fare altro. Perché il torneo come il campionato di Serie A, alla fine è una ruota dove a turno ogni squadra, ovviamente con un potenziale di giocatori capaci e anche con un bel po' di fortuna, può ambire ad arrivare al primo posto e vincere lo scudetto.
Adesso è raro che capiti, però in passato squadre come Bologna, Fiorentina Cagliari e Verona per dirne alcune, hanno vinto lo scudetto.
La differenza sta nella continuità.
Pioli nel 2022, si sarebbe dovuto chiedere: “Ma è stata bravura o anche fortuna? Alleno questa squadra dal 2019 ma a conti fatti che ho vinto in tre anni?”
Uno scudo, ma ZERO COPPE di ogni genere e grado.
E ovviamente facendo dei paragoni con l’altro allenatore quello della cugina nerazzurra, che in solo anno di panchina aveva già vinto una Supercoppa e una Coppa Italia, sarebbe giunto a delle conclusioni, molto prima di restare altri due anni sulla panchina. rossonera.
Quali? Che Inzaghi stava dando continuità vincente all’Inter, mentre lui aveva avuto la classica botta di kul o nel campionato ma altro... ZERO!
Ecco perché la società della Rubentus, nonostante Conte fosse riuscito, (rubando, comprando, truccando... fate voi) a conquistare 3 scudi di seguito, alla fine cambia sempre allenatore, fino a quando non troverà quello che le farà conquistare di nuovo il tetto d’Europa: l’ambita Champions League. Solo allora la Juventus avrà trovato il SUO Mister. Ancelotti docet...
Inzaghi adesso vive di rendita, ma nel giro di due anni dovrà dimostrare anche lui di saper andare oltre la Supercoppa e la CI vinte in un anno dovrà fare in modo di tenere alto il grafico dell’Inter: vincere la Coppa dei Campioni, altrimenti farà la fine del Pioli. (segue)

Nonostante i 69 punti fatti in questo campionato, dove la squadra è al 2º posto in classifica, neanche al 3º, e il fatto che 2 anni fa hanno vinto lo scudetto, hanno deciso di esonerare Pioli.

E allora che avrebbe dovuto fare la società nerazzurra con Simone Inzaghi, tecnico dal 2021? È vero che in 3 anni, Inzaghi ha anche vinto tre Supercoppe italiane (2021, 2022 e 2023), due Coppe Italia (2021-2022, 2022-2023) e ha raggiunto una finale di Champions League (2022-2023), rispetto a Pioli che allena da 5, ma anche il tecnico dell’Inter si sta aggiudicando il titolo di campione d’Italia al terzo anno di panchina, come è successo a Pioli.
Nessuno dei due però nel frattempo ha vinto una Coppa dei Campioni né l’Europa League. Eppure le rose si equivalgono. Forse qualcosina di più ha l’Inter.
Secondo questo ragionamento, se Pioli nei primi 3 anni avesse vinto 3 Supercoppe, 2 Coppe Italia e uno scudetto, avrebbe vissuto di rendita fino al 2024 o sarebbe sempre stata presa la decisione di esonerarlo a fine stagione perché poi alla fine i trofei più prestigiosi non sono stati vinti?
Logicamente, sempre seguendo i pensieri delle milanesi, Inzaghi se dal 2021 ad oggi avesse vinto SOLAMENTE lo scudetto, che ormai si sta aggiudicando, resterebbe, come è successo a Pioli e da qui al 2026 potrebbe anche toppare senza vincere assolutamente nulla (neanche la coppa del nonno) o verrebbe esonerato alla fine di questo anno? Due anni in anticipo rispetto a Pioli? (segue)