Non è tanto la questione di ciò che Pellegrini è (un buon giocatore, tutto sommato, ma con troppi alti e bassi anche nelle annate migliori, quest'anno, poi, sono quasi solo "bassi") ma quello che lo si vuole far diventare.
La piazza di Roma ha sempre bisogno del suo idolo, evidentemente la maglia, la tradizione, il cuore non gli bastano, deve esserci sempre un tizio in carne e ossa per cui stravedere, da far diventare "lui" la Roma, e non viceversa.
Con Totti, per 20 anni, l'idolo è stato corrispondente a un grandissimo campione, prima c'era stato Falcao (l'ottavo Re di Roma) e nel frammezzo alcuni Dei minori come il Principe Giannini o il Re Leone (ma solo per un anno) Batistuta.

Finché hai un Totti, viene facile portare il suo santino nel portafoglio e dirgli le giaculatorie alla sera prima di dormire. Il guaio è quando hai una squadra di mediocri, nella quale l'unica discriminante non è più, come nel caso di Totti, la sua classe immensa, ma la pura e semplice carta d'identità. L'H501 del codice fiscale (cioè il "nato a Roma") che basta per accedere all'incoronazione.

Difatti me li ricordo i giornali di Roma tutti infoiati, anni fa quando dipingevano Pellegrini "l'erede di Totti". Seeee... ma manco lo scarpino di Totti.

Ci ritroviamo un giocatore discontinuo, con qualche bel tocco di palla ogni tanto, ma con lunghe pause, con un carattere che è tutto fuorché da "capitano" e che secondo me (ma questi sono giudizi personali) in questa squadra è inutile perché ci servirebbe, invece, qualcuno di cuore e di gamba, capace di correre e sostenere l'attacco, partita dopo partita.

Oltretutto, è un giocatore incappato in un'annata storta nella quale non gli riescono più nemmeno le cose che gli riuscivano prima.

Farlo passare per grande giocatore, "capitano", "anima della squadra" e cose del genere, è solo un pio illudersi.
C'è gente che a mensa riceva una minestra che fa schifo e se la fa piacere lo stesso. C'è altra gente che invece dice apertamente e onestamente "la minestra fa schifo e ne voglio una migliore".

La realtà è che la Roma di oggi ha un solo grande giocatore: Dybala, ma è come quelle auto vecchie che ogni volta che ci monti sopra non sai mai se ti porterà fino a destinazione o se schiatterà a metà strada.

Tutti gli altri sono onesti giocatori di serie A che fanno quel che possono. Basta che non ci illudiamo che "Lollo" sia un campione solo perché una volta ogni 3 partite gli riesce un passaggio di tacco.

Non è questione di non essere un campionissimo, è questione che ieri ha perso innumerevoli palle immezzo al campo per stop mancati e passaggi a vuoto.
Se deve svejà, ma che ha?