De Rossi ha riportato un commento che lo definiva bene " una persona in mezzo a personaggi"
nel senso una delle persone autentiche in mezzo a un mondo molto fake.
a me piaceva molto come persona.
un vero combattente.
una scena che mi ricordo e' quando si presento' da allenatore del Toro prima del derby con la juve invece che con un giocatore come di rito con il massaggiatore dicendo che il Toro era una famiglia che scendeva in campo. Il giorno dopo grandissimo Toro e solito furto della banda agnelli.
Stessa Moglie (gli e'stata sempre vicino)da sempre.
Ciao Sinisa!

Cari tutti io vado contro corrente.
La morte e’ sempre estremamente triste e porto rispetto per questo momento, per Sinisa.

In generale, però, non era un personaggio che mi piaceva.
Mentirei se dicessi il contrario.

Non dimenticherò mai la sua simpatia vero i massacratori serbi e, in particolare, la sua intima amicizia con la tigre Arkan.


Forza Magica Roma

Dal punto di vista calcistico, non mi era per niente simpatico, anzi.
Non sto qui a scrivere il perché.

Dal punto di vista umano, ancor prima che si ammalasse, era davvero una persona che mi affascinava. Rimanevo volentieri ad ascoltarlo nelle sue interviste pre e post partita, perché mai banale. Aveva un carattere forte ed incuteva timore a chiunque gli stesse di fronte, perché colmo di personalità e senza peli sulla lingua. Proprio per questo era temuto ma anche stimato da tutti.
Non aveva paura di nulla, nemmeno della leucemia che l’aveva messo al tappeto la prima volta.
Ha dato la dimostrazione concreta, che di fronte ad una malattia del genere, non c’è nulla da fare nemmeno nel 2022, perché se non ce l’ha fatta lui….

Sarà ricordato come un grande guerriero, dentro e soprattutto fuori dal campo.

R.I.P. Sinisa

Lo sapevamo. Ma non importa. Quando vieni a conoscenza della notizia, la mente inizia a fare degli straordinari...... Dalle tante sue interviste ascoltate sapevo che le avrei ascoltate tutte. Sinisa mostrava sempre, Sicurezza e determinazione. Sempre chiaro nelle sue analisi. L'uomo perfetto, per essere l'allenatore perfetto. 53 anni.. .troppo presto per lasciare la famiglia in un profondo dolore.
RIP....Sinisa

Scioccati..

Non ci so altre parole per definire me e la julia quando abbiamo sentito la notizia al tg delle 20

Abbiamo smesso di mangiare non è retorica io non capivo incredulo la notizia 'addio a Sinisa' pensavo addio a cosa perché va via? Quando il cervello non vuole connettere, perché poi non sapevamo fosse peggiorato.

Come se fosse uno di famiglia perché abbiamo tutti seguito l evolversi della malattia (sembrava a un certo punto stare meglio) la grande umanità e coraggio con cui l ha affrontata.

Esempio dentro e fuori dal campo. Sempre!

Rip ❤️💛

La morte di una persona famosa ci colpisce perché sembra far parte direttamente della nostra vita.
Ogni volta che se ne va un personaggio del cinema, della TV, dello sport, della "storia", la nostra storia, sembra che vada via un pezzo del nostro vissuto.
A 53 anni oltre al dispiacere, avverto anche un senso di ingiustizia, che cresce al diminuire dell'età di chi se ne va.
Daje Sinisha, tira le bombe insieme a Diba.

"...Muor giovane chi agli dei è caro...", dice Leopardi riprendendo un verso di Menandro. Che è una pietosissima bugia per consolare chi è privato prematuramente della presenza, della cura, e del tempo che il "caro agli dei" avrebbe condiviso con loro se gli dei gli avessero consentito ciò che normalmente concedono ai "mortali normali". Ma è anche, per me, la ricompensa "onorifica" data al valoroso che lascia prima del tempo la tavola imbandita facendo finta di niente, anzi rincuorando chi resta a consumarne i doni.
La seconda malattia di Sinisa mostrava chiaramente tutta la cattiveria e la fatalità di un passaggio mortale: bastava guardarlo in faccia. Egli non andava licenziato come un allenatore che sta bene ma che non raccoglie più i risultati promessi, perché Sinisa non aveva da promettere niente, se non che il Bologna gli consentisse di continuare a cavalcare verso la sua Samarcanda sul suo già prestato cavallo, solo sperando che la Nera Signora lo risparmiasse.
PS Quanti coach avrebbero bisogno di un sostituto o di un supplente, perché incapaci, e stanno benissimo in salute... Addio Sinisa, il coraggio è una pena. Forza Roma

Gli amici si vedono nel momento del bisogno e gli uomini si vedono nel momento della sofferenza, e lui l'ha affrontata da uomo. E' stata una vita corta ma almeno è stata felice. Ha avuto successo, è stato un calciatore e un allenatore di ottimo livello, ha avuto tanti amici, è stato rispettato da tutti, anche dagli avversari, ha fatto il mestiere che amava, ha avuto una bella famiglia. Riposa in pace Sinisa.

Poteva essere tranquillamente un personaggio dei film del grande Kusturica ,
ancora mi ricordo un suo eurogol di "destro"! con la maglia giallorossa al borussia dortmund , ed anche le 2 punizioni con cui ci purgò quando stava all'inter.
Ma non mi stava sul gozzo come tanti altri laziali , veron simeone nedved ...
E' dura morire a 53 anni.