Rinnovo Dybala, il giocatore vuole restare: la Joya manda segnali ai Friedkin
Paulo Dybala al centro del progetto Roma. Quando c'è lui, la squadra gira diversamente. Anche la Joya si vede bene nella Capitale: il rinnovo è possibile.
Venerdì 26 aprile 2024
Dybala da tre punti. La Joya lascia il segno, anche la vittoria contro l'Udinese è opera sua. L'assist per la testa di Cristante è perfetto: basta solo spingere. Adesso, però, a spingere dev'essere anche la società. I giallorossi devono cominciare a organizzare le pratiche per il rinnovo.
Ancora un altro anno per l'argentino nella Capitale, ma dalla prossima estate si attiverà la clausola rescissoria. Significa che, se la Roma non affretta i tempi, l'argentino potrebbe partire. Rimane il condizionale perchè l'attaccante a Roma si trova benissimo: ama l'affetto dei tifosi e la considerazione che gli ha (ri)dato Daniele De Rossi.
Il rapporto era splendido anche con Mourinho, ma l'ex centrocampista di Ostia lascia una maggiore libertà di manovra all'ex Juve che con il tecnico portoghese mancava. Meno imbrigliato e questo non è poco perchè l'argentino riesce a muoversi negli spazi più agevolmente senza pressioni: libero di creare.
Il resto lo fanno i piedi: due pennelli che si rivelano - ancora una volta - l'arma in più. Il valore aggiunto, ora, devono metterlo i Friedkin con un rinnovo atteso quasi quanto quello (già avvenuto nella sostanza) di De Rossi. Dybala è affascinato all'idea di tornare in Champions League, con la Roma può farlo.
A dispetto delle sirene arabe o inglesi che stanno tornando in queste settimane. Paulo Dybala vuole (e aspetta) i giallorossi. Gli agenti del giocatore, in occasione del compleanno della compagna Oriana Sabatini, erano a Roma. L'argentino ha dato mandato ad Antun e Novel di aprire le trattative con i giallorossi.
Discorso che inizierà, seriamente, alla fine del campionato. Quando si dovranno gettare le basi per il futuro. Un avvenire con al centro la Joya: quello che spera la Roma. Lo stesso poteva accadere alla Juventus, ma c'è stato un finale diverso. Scivolone che, al Fulvio Bernardini, non vogliono ripetere.
|