«La Roma sarà sempre nel mio cuore». E Fabio Simplicio resterà sempre nella storia della Roma per quei tre derby giocati e vinti da protagonista. Un gol decisivo e due rigori conquistati nelle stracittadine, poi quella linguaccia sotto la Sud che ha fatto impazzire di gioia i tifosi romanisti. «Bei ricordi, un'esperienza indimenticabile - le parole del brasiliano, ora procuratore -. Se ci penso mi vengono i brividi perché sono emozioni che solo il derby capitolino può regalarti. Non so come spiegarvi la sensazione dopo il gol alla Lazio, è qualcosa che ti resta dentro, un ricordo che non andrà mai più via».

PRESENTE - Dalla Roma del passato a quella del presente: «Seguo ancora la squadra giallorossa e vedo dei ragazzi in grande crescita. In questa stagione le cose non stanno andando al meglio, la Roma ha qualche difficoltà ad esprimere il proprio gioco anche per le operazioni fatte sul mercato. Ma sono convinto che da qui alla fine della stagione le cose andranno meglio, a cominciare dal derby di sabato prossimo. Sono convinto che la Roma vincerà grazie al suo campione, Edin Dzeko. Lui è la forza di questa squadra insieme a De Rossi». Proprio sul capitano della Roma Simplicio spende parole al miele: «Lui e Totti erano la forza della mia Roma: se loro erano in forma allora tutta la squadra prendeva coraggio e riusciva a giocare anche al di sopra delle possibilità. È un delitto che abbiano vinto così poco in carriera. Daniele può dare ancora tanto a questa squadra, dentro e fuori dal campo».

FUTURO - Se De Rossi è il presente, Zaniolo può essere il futuro della Roma: «Questo ragazzo sta sorprendendo tutti, di lui se ne parla anche in Brasile. Le sue qualità sono sotto gli occhi di tutti, ora deve stare tranquillo e continuare a lavorare per guadagnarsi un posto fisso in Nazionale». Altro giovane ma ancora sconosciuto ai tifosi della Roma e Daniel Fuzato: «È un bravo portiere, ha una carriera sicura quando arriverà il suo momento. Questa è una promessa: quando entrerà in campo per la prima volta, Fuzato non uscirà più. Ha grandissime qualità, secondo me può arrivare ai livelli di Alisson e in futuro giocare nella Seleçao».

PASTORE - Un anno insieme al Palermo, e un quinto posto in classifica raggiunto grazie al talento di Pastore: «Javier non è finito, può ancora dare tanto. Di Francesco, un ottimo allenatore, dovrebbe farlo giocare di più e da trequartista. Dovrebbe svariare per il campo, come faceva Totti, per avere più possibilità di inventare».