RomaForever.it
facebook twitter Feed RSS
Giovedì - 2 maggio 2024
Mappa Cerca Versión italiana
RomaForever.it
HOME
   
NEWS
   
SQUADRA
   
CAMPIONATO
   
CHAMPIONS LEAGUE
   
EUROPA LEAGUE
   
CONFERENCE LEAGUE
   
COPPA ITALIA
   
 
   
FORUM
   
AMICHEVOLI
   
CALCIOMERCATO
   
FORMAZIONI
   
PALMARÉS
   
SUPERCOPPA ITALIANA
   
   
   

Tesoriere PD e l'aiutino al costruttore nei guai col fisco. Tra i pasticci di Parnasi spunta Totti

Lunedì 11 febbraio 2019
Nell'80 d.C. l'imperatore Tito inaugurò a Roma l'Anfiteatro Flavio, realizzato dopo otto anni di lavori e grazie al tesoro del tempio di Gerusalemme. Gli architetti dell'epoca erroneamente lo costruirono su un terreno acquitrinoso e instabile. Eppure dopo quasi 2.000 anni il Colosseo è ancora lì, seppur monco. Il suo erede, lo stadio della Roma, voluto dai nuovi signori della Città eterna, compreso il sindaco Virginia Raggi, sembra dover nascere sotto auspici peggiori, sempre vicino all'acqua, ma con fondamenta molto più fragili: oggi non c'è un tempio da saccheggiare e le ditte che dovrebbero realizzarlo sono sedute su una montagna di debiti con l'Erario e per questo sono a rischio fallimento. A contribuire al loro salvataggio, per ora, è stato un consuente molto speciale, il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi, senatore e uomo d'onore, per dirla con Shakespeare, seppur insieme con il costruttore Luca Parnasi (quello dello stadio) sia indagato per finanziamento illecito ai partiti. Bonifazi ha fatto da intermediario con Equitalia in favore del gruppo Parsitalia della famiglia Parnasi quando era uno degli uomini più potenti del Giglio magico e il suo amico Matteo Renzi era azionista di maggioranza del governo del patrizio Paolo Gentiloni Silveri. In questa storia di intrighi degni di un peplum non poteva non comparire il campione dei moderni giochi gladiatori: il capitano Francesco Totti, con la sua villa imperiale da 36 vani, degna di quella dell'imperatore Adriano. Ma che cosa c'entri lui ve lo racconteremo solo alla fine.

IL POLITECNICO Annali e fonti narrano che il senatore Bonifazi abbia trasformato di fatto la Res publica in un socio occulto dello stadio della As Roma, un'opera che il sindaco Raggi ha detto che si farà, anche se il Politecnico di Torino, con una consulenza, ha avvertito comune e governo: per realizzarlo sarà necessario investire miliardi di euro per le infrastrutture. A mettere tutti d'accordo, destra, sinistra e pure i grillini, ci ha pensato Luca Parnasi, il costruttore per cui nei giorni scorsi la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per corruzione. Insieme con altri 5 indagati è anche accusato di associazione per delinquere finalizzata, tra le altre cose, a ottenere «provvedimenti amministrativi favorevoli alla realizzazione del nuovo stadio della Roma e di altri progetti imprenditoriali riconducibili all'operatività del sodalizio». Un copione che in riva al biondo Tevere si ripete da circa 2 millenni. Le indagini hanno svelato che i rapporti con la politica sono la specialità di Parnasi. Per esempio, secondo gli inquirenti capitolini, l'imprenditore avrebbe foraggiato in vista delle elezioni del 2018 Pd e Lega finanziando le loro fondazioni, Eyu e Cento Voci, attraverso l'immobiliare Pentapigna, controllata al 99 per cento dallo stesso Parnasi e amministrata formalmente dal suo cocchiere (l'autista Nicola Ciardello). Per questo i tesorieri Bonifazi e Giulio Centemero (Carroccio) potrebbero finire alla sbarra, anche se i magistrati romani stanno cercando di capire se un codicillo della cosiddetta legge Spazzacorrotti non li immunizzi.

La vicenda dello stadio è però soprattutto la storia di un salvataggio targato Pd. Tutti sanno che il costruttore potrà preservare il suo impero solo se porterà a compimento il nuovo Colosseo, ma c'è un passaggio precedente che in pochi hanno notato e che ha permesso a Parnasi, grazie ai democratici, già populares, di arrivare all'ultimo «stadio» della sua corsa. Nel 2012 Sandro Parnasi, capostipite della sua gens, aveva affidato la gestione del gruppo Parsitalia (noto per aver realizzato il Ministero della Salute, la sede della Provincia di Roma e quella dell'Atac e con un patrimonio netto di oltre 220 milioni) al figlio Luca, che venne nominato anche ad della Parsitalia Real Estate srl (tenete a mente questo nome), la società che gestiva tutti i servizi del gruppo. Purtroppo la conduzione del figlio non è stata fortunata, infatti la holding, dopo appena 4 anni, ha presentato un piano di ristrutturazione. Parsitalia, oggi controllata dalla madre di Luca Parnasi, attraverso la Figepa (la quale possiede circa il 62 per cento delle azioni), ha chiuso il 2017 con 122 milioni di perdite. Il patrimonio netto nel 2017 è sprofondato da -58 milioni a -180 milioni. I debiti sono saliti a quota 250 milioni, con UniCredit a guidare la fila dei creditori. Tra questi c'è pure l'Agenzia delle Entrate, che a inizio 2018 ha chiesto il fallimento del gruppo Parsitalia per un debito di 35 milioni. Ma la holding di mamma Parnasi non può fallire per molti motivi, non ultimo i tifosi della squadra giallorossa, il cui giubilo può valere centinaia di migliaia di voti elettorali. Il fallimento della Parsitalia coinvolgerebbe inevitabilmente anche l'Eurnova di Luca Parnasi, proprietaria dei terreni di Tor di Valle, e farebbe tramontare il sogno del nuovo Colosseo romano dedicato a quello che i Latini chiamavano «pilae ludum».

IL PARERE Ed è a questo punto che compare sulla scena il senatore Bonifazi. Infatti Parsitalia ha evitato il crac dopo la presentazione all'Agenzia delle entrate, da parte dello studio legale-tributario BL (Francesco Bonifazi e Federico Lovadina), di un parere pro veritate contenente «pertinenti argomentazioni da sottoporre al Fisco da cui desumere la convenienza per quest'ultimo all'adesione di un accordo ex 182-ter legge fallimentare, posto che con tale strumento l'Erario otterrebbe la maggiore somma ritraibile dalla valorizzazione dell'attivo». Anche nel bilancio di Parsitalia Real Estate (quella che vi avevamo chiesto di tenere a mente) si parla dell'incarico conferito allo studio BL, «relativo alla redazione di un parere pro veritate da trasmettere al'Erario, ove si dimostri la maggior convenienza per l'Ente gestore di pervenire alla sottoscrizione di un accordo di ristrutturazione anziché dare avvio ad altre procedure liquidatorie o fallimentari». Più o meno la stessa voce è stata inserita nel bilancio della Parsitalia General Contractor la terza società del gruppo oggi controllato dalla madre di Luca Parnasi. Il lavoro di Bonifazi e Lovadina deve essere stato ottimo, visto che a distanza di circa un anno Equitalia non ha portato a compimento l'istanza di fallimento, nonostante la holding non abbia presentato un concordato né ristorato il debito. Qualcuno potrebbe obiettare che è difficile immaginare che Equitalia potesse accanirsi con società che avevano come consulente il tesoriere del Partito in quel momento al governo. E così l'udienza per il fallimento della Parsitalia è stata rinviata dal 27 marzo 2018 al 17 ottobre 2018, come detto, senza il ricorso all'istituto del concordato, che normalmente consente di rinviare l'accertamento dello stato di insolvenza. Una posticipazione in cui probabilmente a avuto il suo peso anche il parere del senatore democratico. In tal modo Equitalia, non avendo chiesto il fallimento di Parsitalia, è diventata socia di fatto del gruppo, legato a doppio filo al destino dello stadio. A ottobre, a quanto ci risulta, è arrivata un'altra proroga, che sarebbe stata ottenuta, questa volta, grazie a una cosiddetta comfort letter della Capital Dev, società controllata al 100 per cento dall'UniCredit e che a oggi non ha ancora depositato il bilancio del 2017. Capital Dev nel 2014-2015 ha acquistato alcune cosiddette «good company» (con in pancia, però, 700 milioni di debiti) del gruppo Parsitalia al prezzo di 100 milioni. La stessa Capital dev a ottobre del 2018 avrebbe attestato davanti ai giudici che sarebbero in corso trattative per una richiesta di risarcimento da parte di Parsitalia. La holding di mamma Parnasi avrebbe lamentato di essere stata danneggiata a causa della revoca di alcuni appalti e l'epistola spiegherebbe che, se risarcita, Parsitalia potrebbe portare avanti la transazione fiscale con l'Erario.

COLLEGAMENTI Ma per comprendere meglio il collegamento tra Parsitalia e lo stadio bisogna fare un passo in avanti. I destini del gruppo di mamma Parnasi sono collegati (per via dei debiti con Equitalia) alla Capital holding del figlio Luca. La Capital holding è titolare del 99,99% della Eurnova spa (proprietaria dei terreni di Tor di Valle), sebbene il 50% delle quote sia in pegno al fallimento della Sais spa (richiesto sempre da Equitalia). La Capital è a sua volta controllata da Luca Parnasi: per il 19% direttamente e per l'80% attraverso quell'Immobiliare Pentapigna che ha erogato, come risulta dalle indagini della Procura di Roma, circa 400.000 euro alle fondazioni Eyu (presieduta da Bonifazi) e Cento voci. Il legame è rappresentato da una somma non indifferente di crediti che il gruppo Parsitalia deve riscuotere dalla Capital holding e che sono a detta del liquidatore Parsitalia (vedere bilancio 2017) indispensabili per poter presentare all'Erario il citato accordo di transazione fiscale.

CIFRA TONDA Purtroppo la Capital Holding di Luca Parnasi difficilmente riuscirà a saldare la Parsitalia (e quindi Equitalia) se non venderà lo stadio a qualcuno, dato che la sua controllante (Pentapigna, al 100 per cento di Luca) deve a sua volta 24 milioni all'Erario, un debito scaduto da oltre 3 anni e che sommato a quelli della Parsitalia fa cifra tonda: 60 milioni di euro che approssimativamente, confrontando il prezzo del pane, si tradurrebbe in 10 milioni di sesterzi. Non basta. Spulciando tra gli atti depositati alla Camera di commercio, tanto la Eurnova quanto la stessa Capital Holding hanno chiuso l'ultimo bilancio ufficiale (quello del 2016) in perdita: 724mila euro la prima, 10,5 milioni la seconda. In particolare, la Capital Holding è stata capace di accumulare una perdita così consistente a fronte di ricavi irrisori, appena 323mila euro. Non solo: il debito è già salito a 56 milioni di euro. Discorso analogo va fatto per la capogruppo Pentapigna che, rispetto ad un valore della produzione di 2,8 milioni di euro, ha accumulato debiti per 62 milioni. Numeri che ci regalano la fotografia di società tecnicamente fallite, visto che il debito, nel migliore dei casi, è circa 30 volte superiore ai ricavi. Ma sembra che i Parnasi non possano portare i libri in Tribunale. Forse per questo il senatore Bonifazi ha potuto chiedere e ottenere dalla tecnicamente fallita Pentapigna 150.000 euro per una ricerca sul mercato immobiliare, costata a Eyu meno di 10.000 euro. Certo, secondo alcuni addetti ai lavori, chi ha attinto alla greppia di Pentapigna e delle sue controllate potrà, in caso di fallimento, essere accusato di concorso in bancarotta.

CHIAVI Ma veniamo al gladiatore Franciscus Totus. Anche lui sarebbe stato coinvolto in un pasticcio di Parnasi. Nel 2011 la Bel Eur {di proprietà per l'80 per cento della Capital Holding e oggi in liquidazione) ha venduto al Capitano una villa di 36 vani in zona Eur alla modica cifra di 7.911.700 euro: 2,6 sono stati versati sull'unghia, il restante tramite un mutuo acceso con UniCredit. Ma qualcosa, a quanto ci è stato riferito da alcuni fornitori, non deve essere andato per il verso giusto. E la famiglia Totti ha chiesto le chiavi prima della fine dei lavori. L'11 dicembre 2014 il fondo Upside, gestito da Bnp Paribas Real Estate Investment Management Italy e la Parsitalia Real Estate (rappresentata al rogito da Sandro Parnasi, dopo che a settembre il figlio Luca aveva lasciato l'incarico di amministratore delegato) hanno trasferito a titolo di «datio in solutum» (formula latina che indica la sostituzione della prestazione originariamente dovuta con una di natura diversa) un appartamento di 87 metri quadrati (più cantina e soffitta) al ventiquattresimo piano dell'esclusiva Torre Eurosky, a due passi dal villone. Valore dell'immobile: 990.000 euro. Una cifra pagata, non si comprende bene a quale titolo, dalla società terza nella compravendita, la Parsitalia Real Estate. Quest'ultima nel 2017 ha chiesto all'Agenzia delle entrate una transazione fiscale per un debito di 11 milioni, allegando il parere pro veritate del solito studio BL. Se la Parsitalia Real Estate dovesse fallire, qualcuno potrebbe decidere di approfondire questa compravendita che ha spogliato la traballante immobiliare di un bene del valore di quasi un milione di euro. Insomma siamo di fronte a un complicato intrigo che si risolverà solo con la realizzazione dello stadio della Roma. Duemila anni fa gli abitanti della Capitale venivano ammansiti con panem et circenses, ma nella Città eterna i costumi sembrano non essere cambiati.
di G. Amadori
Fonte: La Verità
COMMENTI
Area Utente
Login

UniCredit - News

 
 <<    <      1   2   3       >   >> 
 
 Mar. 14 gen 2020 
UniCredit, all'esame del cda l'ok a Vitek sui crediti di Parnasi
Il primo passaggio per il passaggio delle attività di Parnasi al miliardario ceco...
 Lun. 13 gen 2020 
Stadio e cambio proprietà: al via la settimana decisiva
Settimana decisiva per il futuro della Roma. A Trigoria tutti aspettano i risultati...
 Gio. 09 gen 2020 
Ecco la firma per lo stadio
Un'altra firma verso la realizzazione dello Stadio di Tor di Valle: è quella attesa...
 Ven. 03 gen 2020 
Roma, Pallotta-Friedkin-stadio: due contratti in esclusiva collegati
La costruzione del nuovo stadio a Tor di Valle è il link che unisce, da fine 2019,...
 Mar. 31 dic 2019 
Addio dollaro, la Roma yankee entra nell'euro
Dal dollaro all'euro. La Roma resta americana visto che passa da James Pallotta...
 Sab. 28 dic 2019 
Capodanno col botto
Proseguono le manovre di avvicinamento di Dan Friedkin alla Roma, con una rinnovata...
 Gio. 19 dic 2019 
Vitek non compra: stop allo stadio della Roma
Continua l’Odissea del progetto a Tor di Valle. Il miliardario ceco non ha ancora acquistato i terreni di Parnasi accettando di accollarsi i debiti
Stadio, sul fallimento Parnasi il tribunale prende tempo
In bilico il destino del gruppo Parsitalia che fa capo a Luca Parnasi. Ieri il tribunale...
 Mer. 18 dic 2019 
Stadio, slitta l'entrata del magnate ceco: un altro mese per avere le quote di Parnasi
Slitta l'ingresso di Radovan Vitek nell'operazione Stadio della Roma. Il magnate...
 Mar. 10 dic 2019 
Braccio di ferro tra Pallotta e Friedkin: la società è valutata 850-900 milioni
La due diligence è stata completata poco meno di un mese fa, e proprio in quei giorni...
 Lun. 09 dic 2019 
Stadio Roma, Vitek ha investito una cifra super
Le mosse del miliardario ceco tolgono imbarazzi: l'investimento complessivo si aggira intorno ai 550 milioni
 Sab. 07 dic 2019 
Stadio della Roma, il miliardario ceko Vitek subentra a Parnasi
Firmati gli accordi, ora si attende l'ok finale del Campidoglio al progetto
 Gio. 05 dic 2019 
Roma, il titolo del club sospeso in Borsa per eccesso di rialzo
Il provvedimento fa seguito alle indiscrezioni di una cordata ceca interessata al progetto stadio di Tor di Valle e al possibile ingresso di nuovi soci
Stadio: arrivano i cechi. Parnasi cede i terreni
Mister Dan Friedkin pronto a bussare alle porte di Trigoria a suon di dollari texani....
 Mar. 03 dic 2019 
Dagli scudetti sfiorati ai flop stagionali: con la società in vendita si va sull'altalena
[...] Nonostante la trattativa in corso tra il presidente Pallotta e Dan Friedkin,...
 Lun. 02 dic 2019 
Serie A: doppio Titanic in vista
Avete presente l'orchestra del Titanic che in pieno naufragio, dopo la collisione...
 Mar. 26 nov 2019 
Friedkin prepara la scalata a tappe
Una miriade di numeri da controllare. Dodici società della galassia Roma oggetto...
 Gio. 21 nov 2019 
Pallotta valuta il club 800 milioni con un extra legato al nuovo stadio
James Pallotta valuta la As Roma 800 milioni che, al netto dei 270 milioni di debiti,...
 Lun. 07 ott 2019 
Il legale dei Sensi va risarcito
Pallotta, dopo aver tuonato contro gli arbitri via Twitter, è pronto a ricevere...
 Gio. 05 set 2019 
Pallotta non molla: altri soldi nella Roma
Non molla. Anzi, rilancia. Mentre il progetto stadio non vede ancora la luce, le...
 Lun. 24 giu 2019 
Assemblea Azionisti, Baldissoni: "Non esistono le maglie di Totti, solamente quella della Roma"
Martin nominato al posto di Gold. Fienga: “Baldini è solamente un consigliere pagato dalla AS Roma SPV LLC”. Baldissoni: “Stadio a Fiumicino? Doveroso valutare proposte alternative”
 Mar. 18 giu 2019 
Stadio e mercato, Pallotta rilancia così
James Pallotta non ha nessuna intenzione di vendere la Roma. Il presidente giallorosso,...
 Gio. 04 apr 2019 
Calciomercato Roma, telefonata con Mourinho
La Roma ha giá iniziato da tempo il casting per l'allenatore della prossima stagione....
 Gio. 28 mar 2019 
Stadio, PALLOTTA: "3 anni di ritardo. Dalla prima pietra ci vogliono 28mesi e intanto noi paghiamo!"
"Stadio pronto in tre anni. Le decisioni politiche mi preoccupano. Pensavo che il calcio fosse il peggior sport nella storia, ora è al pari col Basket tra i miei preferiti"
 Mer. 27 mar 2019 
Povero Pallotta, gli hanno fatto una Totòtruffa chiamata Stadio
Forse se gli avessero fatto vedere, in tempo utile, il mitico Totòtruffa 62 chissà,...
 Sab. 16 feb 2019 
Un pallone in prestito
La scalata dell'americano James Pallotta alla Roma, il passaggio Dell Inter al gruppo...
 Ven. 15 feb 2019 
Papalia: "A Tor di Valle quando piove non c'è un dito d'acqua. Cantieri aperti entro fine anno"
Gaetano Papalia, ex proprietario dei terreni di Tor di Valle, ha parlato ai microfoni...
 Mer. 13 feb 2019 
Stadio della Roma, la delegazione Eurnova vola dal patron giallorosso
La riunione operativa dovrebbe sancire la firma del passaggio di proprietà del pacchetto Stadio di Tor di Valle dal proponente, Eurnova, direttamente a Pallotta
 Gio. 29 nov 2018 
Crisi evidente ma il problema non è l'assenza
Ci risiamo! Il giorno dopo la sconfitta si riparte da vecchi preconcetti e dai soliti...
 Gio. 11 ott 2018 
AS Roma in rosso con debiti a 220 milioni
Meno perdite, ma più debiti. Neppure la stagione da favola che ha visto la cavalcata...
 
 <<    <      1   2   3       >   >>