ROMA - Le pressioni sulla capolista, un'altra friulana dopo l'insidia Pordenone neutralizzata a stento, il rumore dei nemici che aumentano, la presenza del presidente Thohir a San Siro (l'ultima volta in un Inter-Roma 1-3 dello scorso febbraio, i social sono già impietosi al riguardo), la cura Oddo per un'Udinese rivitalizzata e che ora studia da grande, la buona sorte che non sorride, le indecisioni fatali di Santon: tra errori in campo, sfortuna e scaramanzia, arriva la prima sconfitta stagionale per l'Inter di Spalletti. Un'Inter condannata da un'avversaria spietata nel finalizzare le poche occasioni a disposizione e incapace di concretizzare l'enorme mole offensiva creata, ma comunque appoggiata e applaudita da un pubblico finalmente tornato a sognare, che anche al fischio finale si è fatto sentire a squarciagola per consolare e stare vicino alla squadra.

PAURA E DOMINIO A SAN SIRO - Il pari subito raggiunto galvanizza ovviamente tutto lo stadio che passa dalla paura al dominio della partita: collezione di corner uno dopo l'altro - saranno 9 all'intervallo - con i tentativi di Candreva (al volo in diagonale, sfiorato l'incrocio), Brozovic (conclusione volante che liscia il palo), Perisic e Borja Valero (due siluri respinti da Bizzarri). E l'Udinese? Si fa vedere due volte in contropiede ma prima Skriniar e poi Miranda con velocità e senso della posizione riescono a togliere palla agli avversari.

LASAGNA-ICARDI, TUTTO IN UN MINUTO - Si parte con Brozovic titolare al posto di Gagliardini e Maxi Lopez lasciato in panchina per il ritorno di Lasagna. L'Inter inizia a prendersi la partita, possesso palla e aggressione degli spazi che l'Udinese riesce a tamponare a malapena: Vecino di testa e poi Perisic al volo in area vanno vicini al vantaggio. Uomini di Spalletti in controllo del match, ma alla prima sortita i bianconeri fanno centro: al 14' Santon recupera palla a ridosso dell'area ma poi la perde malamente, Widmer si fionda nello spazio e scarica l'assist perfetto per Lasagna che da un metro mette dentro. Il vantaggio ospite comunque dura poco più di un minuto: una furia lucida quella di D'Ambrosio (lancio perfetto), Candreva (stop elegante e cross) e Icardi per il destro al volo sottomisura che rimette tutto in parità, 17° gol in 17 giornate di campionato per il capocannoniere della Serie A.

SANTON, CHE GIORNATACCIA: MANO IN AREA, RIGORE E 2-1 - La ripresa si apre con una colossale occasione per l'Udinese: DePaul riesce a trovare Lasagna in area grazie a un intervento per una volta non perfetto di Skriniar, il centravanti di Oddo si ritrova a tu per tu con Handanovic ma stavolta è il portierone sloveno a salvare tutto con una grande uscita. Al contrario del primo tempo sono gli ospiti a partire meglio, l'Inter perde tanti palloni e Spalletti interviene: all'8' fuori Brozovic e dentro Gagliardini. Passa qualche minuto e arriva l'episodio che cambia di nuovo il match: mano evidente di Santon su un cross di Widmer, Mariani prima assegna la rimessa dal fondo considerando uscito il pallone prima del cross, poi interviene il VAR che gli mostra come il pallone sia rimasto nel rettangolo di gioco. A quel punto, rigore ineccepibile che De Paul trasforma evitando il tuffo di Handanovic con una botta centrale. Secondo tiro in porta e secondo gol friulano per il nuovo vantaggio.

TRAVERSA SKRINIAR, DENTRO KARAMOH, BARAK LA CHIUDE! - La reazione interista è immediata, ma stavolta si ferma alla traversa colpita da Skriniar di testa dopo l'ennesimo calcio d'angolo. Miranda si lamenta per una trattenuta in area, Spalletti prova la mossa Karamoh al posto di un Santon ormai fuori fase, si passa alla difesa a tre. Gagliardini di testa impegna Bizzarri, Karamoh è indemoniato ma l'Udinese fa di nuovo male in contropiede: De Paul orchestra, Adnan crossa, Barak incrocia di testa il tris che al 77' chiude definitivamente la partita. Terza vittoria consecutiva per i bianconeri (Oddo ko solo all'esordio, di misura, contro il NapolI), prima brusca frenata per Icardi e compagni (non accadeva dal 14 maggio) sulla lunga strada da percorrere per raggiungere lo scudetto.