RomaForever.it
facebook twitter Feed RSS
Lunedì - 29 aprile 2024
Mappa Cerca Versión italiana
RomaForever.it
HOME
   
NEWS
   
SQUADRA
   
CAMPIONATO
   
CHAMPIONS LEAGUE
   
EUROPA LEAGUE
   
CONFERENCE LEAGUE
   
COPPA ITALIA
   
 
   
FORUM
   
AMICHEVOLI
   
CALCIOMERCATO
   
FORMAZIONI
   
PALMARÉS
   
SUPERCOPPA ITALIANA
   
   
   

Petrachi: "Alla Roma non ha funzionato la mia distanza con Pallotta. Feci un mercato straordinario"

Martedì 23 gennaio 2024
L'ex direttore sportivo della Roma Gianluca Petrachi (giallorosso nella stagione 2019/20) ha rilasciato una lunga intervista parlando tra le altre cose della sua esperienza nella Capitale e di cosa non è andato secondo le aspettative. Queste le sue parole.

Dopo dieci anni al Toro vai alla Roma, in cui rimani una sola stagione (2019-2020). Quell'estate ci fu una vera e propria rivoluzione tra entrate e uscite. A mio avviso, quella sessione di calciomercato è stata capita nel tempo, perché inizialmente non fu una compresa. Sei d'accordo con me?

"Io ho speso complessivamente, per 10/11 giocatori, circa 70-80 milioni di euro. Io avevo tantissime zavorre che mi portavo dietro da quel tipo di mercato che era figlio del mio lavoro. Quei soldi che ho utilizzato per comprare i giocatori li ho presi dalle cessioni di tantissimi giocatori. Si fece un mercato straordinario e si lavorò tantissimo. La Roma che vince la Conference League, presenta 7/11 che c'erano nella mia gestione. La difesa, ad esempio: Mancini, Ibanez, Smalling, Spinazzola. E poi c'era anche Veretout".

Per quanto riguarda Veretout, pensavo che facesse una carriera diversa. Fece subito 10 gol alla Roma, quindi pensavo che dopo quell'annata prendesse il volo.

"A volte credo che il carattere di un giocatore faccia la differenza. Veretout ha tutto del calciatore moderno, è bravo nell'inserimento e buon piede. Forse gli è mancata quell'ambizione di sentirsi veramente uno dei centrocampisti più forti. Tornando al discorso di prima, secondo me si fece benissimo, riuscimmo anche a trattenere Dzeko, che era già praticamente fatta con l'Inter. Penso che mi sono anche inventato tante cose in quella Roma, sono state fatte delle ottime operazioni. C'è qualcuno che dice di aver pagato troppo il portiere Pau Lopez: l'ho pagato 18 milioni, non 30 come si diceva. Però, alla fine della fiera, l'hanno rivenduto per 14 milioni. Petrachi non ha lasciato dei buffi o fatto disastri. Anzi, l'unico giocatore che la Roma ha venduto, l'ha preso Petrachi a 8 milioni e l'hanno venduto 30: Ibanez".

Il colpo principale che hai fatto, che poi si è rivelato un grande colpo, è Mkhitaryan. Adesso è un punto fermo dell'Inter e Inzaghi non lo toglie mai, perché è un grande giocatore. Si pensava che arrivasse a Roma solo per svernare. In realtà poi il calciatore l'ha visto nel suo complesso.

"Lì è stato previsto da Mino Raiola. Gli potevamo offrire al massimo 3 milioni di ingaggio. Lui guadagnava 5/6. Io quindi feci le due operazioni, sia Smalling che Mkhitaryan, con questo tipo di situazioni. E si rivelano evidentemente due giocatori straordinari. Perché poi, alla fine, credo che il cambiamento abbia portato Mkhitaryan via dalla Roma. Con un altro indirizzo tecnico, secondo me, Mkhitaryan non avrebbe mai lasciato la Roma. Anche lui è un ragazzo straordinario, a cui sono molto legato e molto affezionato".

Quell'anno si parlò tantissimo di venire alla Roma. Effettivamente, c'è mai stata questa possibilità concreta?

"Conte, da un certo punto di vista, ha la fiducia di Gianluca Petrachi perché diventi allenatore. Perché chi l'ha mandato all'Arezzo, dal compianto Ermano Pieroni, fu Gianluca. Parlai con Pieroni e gli dissi che secondo me Conte sarebbe stato l'allenatore del futuro. Secondo me ha delle capacità fuori dalla norma. Con Antonio c'è stata sempre una visione calcistica molto similare, vediamo le cose allo stesso modo. Ci conosciamo dal settembre dell'81, una vita fa. Però, tatticamente e calcisticamente, abbiamo avuto la stessa visione. Quindi ci siamo confrontati e lo continuiamo a fare anche oggi. È naturale che, andando alla Roma, la cosa più bella sarebbe stata quella di portarsi una persona con cui condividi calcio. Io, per esempio, condividevo calcio con Ventura. Quindi questa sinergia diventa ancora più potente, ancora più forte. Però poi alla fine si devono incastrare tante cose. E in quel caso non si sono incastrate".

Tra te e la Roma, cosa non ha funzionato?

"Io credo che, innanzitutto, non abbia funzionato la distanza tra me e il presidente Pallotta. Tra Pallotta e Petrachi c'era l'amministratore delegato Fienga, con cui ho avuto un ottimo rapporto, ma che non è stato un rapporto totalmente veritiero. Siccome sopravvivo con l'inglese, non sono bravissimo a parlarlo, col presidente non ci si trovava mai a parlare di calcio, a spiegare determinate scelte... Sono tutte dinamiche che venivano rimbalzate di sponda al presidente. Fino ad un certo punto mi sentivo forte, perché sentivo accanto Fienga e dietro sentivo Pallotta, che comunque era felice del percorso che stavamo facendo. A me erano stati chiesti determinati obiettivi: abbassare i costi, rendere la squadra più giovane e renderla allo stesso tempo competitiva. Io credo che si stesse andando d'amore e d'accordo. Però a dicembre vinciamo una partita a Firenze per 4-1 ed eravamo in piena lotta per Champions League, terzi in classifica. Mando un messaggio al presidente Pallotta di auguri di Natale. Dopo la vittoria la Firenze, uno si aspetta, almeno gli auguri di Natale, che però non sono mai arrivato. A un certo punto ho detto: ‘Qua c'è qualche problema, c'è qualche problema che mi sta sfuggendo e che forse parte un pochino più da lontano, qualcosa che non mi stanno raccontando. Evidentemente forse avrò sbagliato qualcosa, c'è qualcosa che non va'. Successivamente a quello rientriamo dalle vacanze, io comunque faccio delle operazioni con Fienga e spiego che ci ero rimasto anche male che il presidente non mi avesse risposto a questo messaggio di augurio di Natale. Riprendi il campionato e perdiamo due partite, con Bologna e Torino. Avevo il sentore che fossimo tornati male da quella pausa invernale, perché già si parlava dei Friedkin. Tranquillizzai il gruppo: non ci sarebbe stata una rivoluzione. Dissi, però, che alla ripresa non li stavo vedendo bene. Chiesi a Fienga di farmi delle modifiche all'interno della struttura medica: io ritenevo che ci fossero alcune persone non professionalmente preparate, volevo fare una piccola rivoluzione, perché gli infortuni nella Roma erano tantissimi. E questa cosa non mi fu fatta. Io ho capito che in quel momento stavo perdendo forza, non avevo più l'autonomia che avevo prima. Dopo il Covid facciamo delle partite e ci rimettiamo in una posizione classifica molto apprezzabile. Il Presidente Pallotta fa una dichiarazione pubblica in cui ringrazia tutti: massaggiatori, magazzinieri, anche quelli che portavano l'ambulanza. Si dimenticò di Gianluca Petrachi. E lì, purtroppo, la mia istintività ha fatto sì che scrivessi un messaggio al Presidente non proprio bello. Un messaggio di aiuto, un grido d'allarme: ‘Mi stai abbandonando, però se c'è qualcosa parliamo da uomini!' E da lì poi si è innescato un meccanismo al contrario. Non c'è stato mai nulla di così grave, di così offensivo. Il mio era un richiamo al fatto che mi dovesse dare forza, perché stavo perdendo di mano quella che era la situazione. Lì ero solo, non ho viaggiato sempre con collaboratori. Venivo dal Torino, avevo sicuramente un'ottima credibilità, ma Roma è un mistero, Roma è Roma. Non è difficile come piazza per la tifoseria, è esattamente il contrario: la piazza di Roma come tifoseria per me è una delle migliori che abbiamo in Italia, è proprio il contesto dove si fa fatica. Non rinnego nulla di ciò che è accaduto, certamente ripensando a quello che è stato. Se prendo la posizione, chiamo direttamente Pallotta e cerco di capire. Forse l'unica cosa che mi rimproverò è quella di non essere stato io a prendere l'iniziativa a chiamare il Presidente e dire ‘Cosa sta succedendo'?".

Ora, ad esempio, i Friedkin sono molto sempre presenti alle partite e agli allenamenti... a Roma hanno avvertito questo. Quello che dicevi ha dei riscontri nei fatti.

"Da questo punto di vista, ho anche creato un percorso diverso. Sono stati fatti tanti cambiamenti nella mia gestione. Qualche giocatore lo sento ancora: ‘Avevi preparato il terreno, ne ha beneficiato sicuramente Mourinho, tante cose sono cambiate a Trigoria, tante situazioni...' Quindi, vuol dire, poi, ci rimani male. Ciò che mi dispiace di tutta questa situazione è che io sono uscito fuori con una figura che non è la mia: quella che Petrachi fa causa alla Roma. Petrachi è stato licenziato per una finta giusta causa, quindi si è difeso da un licenziamento. Oggi Petrachi passa per quello che denuncia le società. Io mi sono semplicemente difeso".

[...]

Quali sono le tre operazioni che hai fatto di cui vorresti parlare e perché? Sánchez Miño, ad esempio.

"Sánchez Miño era il primo giocatore per cui spendemmo un po' di soldi: 3 milioni e mezzo di euro, nel 2013. All'inizio, finché non è diventato comunitario, dovevamo scegliere tra lui e Bruno Perez. Li tenevamo tutti e due lì, però erano tutti e due extra. Sánchez Miño l'abbiamo dovuto un mese e mezzo di ritiro e il passaporto non vedeva. Ventura bestemmiava dalla mattina alla sera. Il problema è che Sánchez Miño parte con i buoni presupposti e il problema è che lo lascia a morire. Uscì fuori una personalità che non conoscevo naturalmente. Si vedeva che, uno che giocava alla Bombonera a 18 anni, giocava con una personalità da vendere. Penso anche a Spinazzola, che avevo preso in scambio con Pellegrini. All'Europeo Spinazzola saltava sistematicamente l'uomo. Abbiamo vinto gli europei per Spinazzola a Chiesa, i giocatori che ci hanno fatto fare la differenza. Il problema oggi è trovare i giocatori che le saltano l'uomo. Noi in quell'Europeo avevamo questi due giocatori che erano semplicemente devastanti. E poi alla fine il differenziale fu di 7 milioni di euro".

Mancini, a mio avviso, è un difensore di qualità. A volte, però, ho la sensazione che si guardi troppo allo specchio. È una cosa che si vede solo da fuori?

"Gianluca è un ragazzo dedito al suo lavoro, è un professionista, è uno che non sa perdere, è un ‘rosicone'. È anche questa la sua forza: quella di non saper perdere, di non darsi mai per perso. Però, secondo me, a volte eccede e diventa troppo presuntuoso. Secondo me l'istante deve decelerare, è troppo accelerato. Già tre anni fa, quando l'ho portato, voleva fare l'allenatore. Mentalmente è già avanti. Questo può essere un pregio, ma può diventare un difetto se non lo utilizzi bene. Secondo me lui non ha fatto questo step e mi auguro che lui lo faccia, perché a volte è troppo. Dovrebbe lavorare più in umiltà, essere un po' più tranquillo, più slowly, e secondo me può fare ancora qualcosa".

[...]
Fonte: numero-diez.com
COMMENTI
Area Utente
Login

Friedkin - News

 
 <<    <      1   2   3   4   5   6       >   >> 
 
 Gio. 29 feb 2024 
Stadio della Roma, il Campidoglio ha concluso l'iter. Manca solo il progetto
A gennaio sono partite i sondaggi geognostici e gli scavi archeologici preventivi
Roma, De Rossi suona la carica: "Avanti tutta"
La sua prova del nove è a Monza, dove incrocia l’amico Palladino: i due hanno partecipato allo stesso corso per diventare allenatori
 Mer. 28 feb 2024 
Calciomercato Roma, Musso in uscita dall'Atalanta: anche i giallorossi su di lui
L'Atalanta cederà Musso in estate. Valutazione intorno ai dieci milioni di euro
 Sab. 24 feb 2024 
Lavoro, testa e coraggio: così Svilar si è preso la Roma
Dai momenti difficili al Benfica fino al grande rilancio a Trigoria. La sua crescita è atletica e mentale
 Mar. 20 feb 2024 
De Rossi stratega, tutti i moduli già utilizzati con la sua Roma
A Frosinone ha ribaltato la squadra nell’intervallo: era furibondo per il pessimo primo tempo. E la strategia…
 Lun. 19 feb 2024 
Roma Femminile, Spugna rinnova: il comunicato ufficiale
Il tecnico giallorosso firma fino al 2026 e pensa ad altre vittorie: “Felice di proseguire qui”
Roma, Archimede De Rossi
Conta solo il risultato finale, non cambio idea. Contano i tre punti - soprattutto...
 Dom. 18 feb 2024 
Retroscena De Rossi: le urla furiose all'intervallo e la scelta dei Friedkin
Daniele, che già in campo era sfogato dopo il gol del vantaggio, nello spogliatoio si è fatto sentire con la squadra. E ha dimostrato un altro motivo per cui la proprietà lo ha voluto
 Sab. 17 feb 2024 
La mannaia di Lina Souloukou: gli unici tagli sono ai dipendenti senza tutele. E i procuratori...
I procuratori chiedono gli arretrati. Una nuova triade al potere manda via lavoratori che guadagnavano meno di un pieno del jet di Friedkin. Interrotti i pagamenti del piano di rientro con gli agenti, che ora presenteranno decreti ingiuntivi
Meno male che c'è il Feyenoord, perché a Trigoria non è rimasto più nessuno
Il quadro della squadra giallorossa è tutt’altro che rassicurante, mancano tantissime cariche a partire da quella del direttore sportivo e del general manager
 Ven. 16 feb 2024 
Roma, c'è un problema: è il futuro
La Roma esce con un buon pareggio dal De Kuip di Rotterdam, ma ha rischiato di rovinare...
 Mer. 14 feb 2024 
Roma, nuovo striscione per le assenze al funerale di Giacomo Losi: "indegni"
E' apparso su via Laurentina una scritta rivolta al gruppo squadra e ai dirigenti, non presenti all'ultimo saluto a Core de Roma
 Mar. 13 feb 2024 
Ndicka il miglior difensore della Coppa d'Africa: torna a Roma e si riprende il posto da titolare
Evan Ndicka torna a Roma da campione d'Africa con la sua Costa d'Avorio e un carico...
De Rossi, battesimo di fuoco in Europa: lo stadio lo conosce bene
Il tecnico della Roma pronto alla doppia sfida contro il Feyenoord, con l'andata in programma al 'De Kuip' di Rotterdam: tutti i dettagli
 Lun. 12 feb 2024 
Lega Serie A: il campionato resta a 20 squadre. La Roma ha votato per la riduzione a 18
La Serie A resta a 20 squadre. La Roma, insieme a Inter, Milan e Juventus, ha votato a favore della riduzione a 18 squadre nell’assemblea odierna. 16 i no alla proposta.
Stadio Roma, presentato esposto al Nucleo operativo ecologico: "Falle nel progetto"
Il Coordinamento contrario alla costruzione della nuova casa del club ha presentato la segnalazione agli organi competenti manifestando le criticità del piano per l'inizio dei lavori
 Sab. 10 feb 2024 
Friedkin e Zhang: spesi 1,6 miliardi. I conti torneranno?
È una sfida da 1,6 miliardi di euro. A tanto ammontano gli investimenti di Friedkin...
 Ven. 09 feb 2024 
Ds, stadio, Conte. I tre fronti aperti per Dan "il muto"
La Roma americana è fat­ta di poche parole e tan­ti silenzi. I Friedkin sono così,...
 Gio. 08 feb 2024 
Scarpa (Repubblica): "La trattativa Friedkin-Arabia esiste, non è presunta. Può succedere di tutto"
Le parole del giornalista: "Bisogna vedere fino a che punto si spingeranno gli arabi. Se il Campidoglio dovesse poi autorizzare la costruzione dello Stadio, il pacchetto Roma diventerebbe ancora più appetibile"
 Mer. 07 feb 2024 
La Roma in vendita e le sirene d'Arabia: così i Friedkin si stanno muovendo per cedere ai sauditi
La tentazione della proprietà americana, il prezzo (giusto) a cui si sta lavorando e i movimenti di dirigenti tra Trigoria e Riyad. Nomi e indizi che si rincorrono da settimane. Con lo stadio sullo sfondo.
Il tesoretto dei Friedkin si chiama Diego Llorente
Lo spagnolo questa estate po­trebbe portare soldi freschi da reinvestire sul mercato
Nuovo cinema De Rossi: le sue idee fanno breccia nella Roma
I dettami del nuovo allenatore mostrano una Roma in ripresa. Contro il Cagliari la squadra ha dato spettacolo, ora la prova Inter
Ds Roma, Modesto in pole: cosa manca per l'annuncio
Modesto in davanti a tutti per il ruolo di ds, l’ultima parola è dei Friedkin. La spinta della Ceo Souloukou può essere decisiva per la scelta
 Mar. 06 feb 2024 
Calciomercato Roma, sirene turche per Sanches ma può restare
Lo vuole il Besiktas ma il portoghese non vuole andare in Turchia. Da ieri è tornato a disposizione di De Rossi
Modesto è il ds più vicino alla Roma: la scelta dei Friedkin
Dopo l’addio di Tiago Pinto, il sostituto sembra deciso: è molto legato alla Ceo Souloukou e avrebbe parlato molto con la proprietà americana
 Lun. 05 feb 2024 
DE ROSSI: "Dovevamo vincere queste tre partite perché siamo più forti. Ai calciatori ho detto..."
ROMA-CAGLIARI 4-0, LE INTERVISTE POST-PARTITA, DANIELE DE ROSSI: "Ai calciatori ho detto che sono forti e di avere fiducia. Presto per guardare la classifica, abbiamo incontrato squadre inferiori. Angelino ha un piede magico. Sostegno incredibile dai Friedkin, mi stanno aiutando"
Mourinho ha lasciato nell'armedietto di Pellegrini l'anello regalatogli dalla squadra, il retroscena
Il centrocampista, capitano della squadra, ha trovato l'accessorio nel pensile del suo posto nello spogliatoio
Roma, slitta l'annuncio del nuovo ds: cosa sta succedendo
I Friedkin non sciolgono le riserve sull’erede di Tiago Pinto, il francese Maurice resta in attesa: tutti i dettagli
 Dom. 04 feb 2024 
Roma, è già futuro. Caccia al nuovo ds, si cerca all'estero: Maurice o Neppe
Da ieri Pinto non è più il gm, per sostituirlo palla ai Friedkin. In corsa anche Mitchell, Vivell e Schmadtke. A meno che Massara...
 
 <<    <      1   2   3   4   5   6       >   >>