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Addio a Sinisa Mihajlovic, è morto a 53 anni

L'allenatore serbo combatteva contro la leucemia dal 2019 e aveva guidato il Bologna fino allo scorso settembre. Da calciatore ha vestito le maglie, tra le altre, di Lazio, Inter e Roma
Venerdì 16 dicembre 2022
Sinisa Mihajlovic non ce l'ha fatta. L'allenatore serbo è morto a 53 anni dopo una lunga battaglia contro la leucemia che durava dal luglio del 2019. Mihajlovic ha combattuto la malattia con il suo carattere da guerriero fino all'ultimo senza riuscire nell'impresa di salvarsi la vita. A inizio dicembre aveva fatto la sua ultima apparizione pubblica, a Roma, in occasione della presentazione di un libro. Ex difensore con spiccate propensioni offensive di Vojvodina, Stella Rossa Belgrado, Roma, Sampdoria, Lazio e Inter, Mihajlovic era poi diventato un apprezzato tecnico, rimanendo in sella, sulla panchina del Bologna, fino all'esonero dello scorso 6 settembre. In precedenza aveva guidato, tra le altre squadre, Milan, Torino, Fiorentina e la nazionale serba. Da calciatore, con la Lazio, ha vinto lo scudetto del 2000 rimandendo fortemente legato alla città di Roma, dove viveva tuttora.

Il ritorno della malattia a marzo
Da oltre tre anni stava lottando con la leucemia: il 13 luglio 2019, in conferenza stampa, annunciò pubblicamente la sua malattia, senza però lasciare l'incarico di allenatore del Bologna. Pur a distanza, ha continuato a guidare i suoi ragazzi con passione e dedizione fino al ritorno in panchina, dopo alcune settimane e l'apparente guarigione. Nel marzo scorso, con un'improvvisa nuova conferenza stampa, Mihajlovic rese pubblico il ritorno della male: "Purtroppo queste malattie sono subdole e bastarde - le parole del serbo in quell'occasione - dalle ultimi analisi sono emersi campanelli allarmanti che fanno pensare che la leucemia possa riemergere". Dopo il secondo stop forzato, si era nuovamente seduto sulla panchina del Bologna, fino all'esonero di tre mesi fa. Poi il silenzio di queste settimane, qualche rara apparizione e la terribile notizia della sua prematura morte.

Il comunicato della famiglia
"La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessandro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l'amore che ci ha regalato".

Fiorentina con il lutto al braccio
Per ricordare e commemorare Sinisa Mihajlovic la Fiorentina giocherà con il lutto al braccio l'amichevole in programma domani alle 15 allo stadio Franchi contro il Monaco. Prima della gara verrà anche osservato un minuto di silenzio.

Il ricordo di Sven Goran Eriksson
"Era un giocatore vincente. Arrivare secondo per lui non esisteva. Lui era un giocatore generoso e molto intelligente. Aiutava tutti nella squadra, soprattuto i più giovani. E' triste, oggi è triste". Così, ai microfoni di Sky Sport, Sven-Goran Eriksson, allenatore della Lazio campione d'Italia del 2000, a proposito della scomparsa di Sinisa Mihajlovic. Nel team capitolino di quegli anni uno dei leader era proprio il serbo, deceduto oggi. "Era un grande allenatore già quando faceva il giocatore. Lui e Mancini parlavano tanto: erano due allenatori in campo. Sinisa era positivo, allegro sempre. Era un piacere enorme lavorare con lui", ha aggiunto l'ex tecnico svedese.

Le parole di Gravina dopo la scomparsa di Mihajlovic
"Sono profondamente addolorato, è un giorno triste per il calcio italiano". Lo ha dichiarato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, alla nostizia della morte di Sinisa Mihajlovic. La Figc lo ricorda sul suo sito con una foto che lo ritrae con in mano la maglia azzurra e la scritta '11 Mihajlovic' tra Gravina e il ct azzurro, Roberto Mancini. "Sinisa - sottolinea Gravina - è stato un protagonista dentro e fuori dal campo, un esempio di passione, determinazione e coraggio, in grado di ispirare e di emozionare. Mihajlovic è stato un campione vero come calciatore, come allenatore, ma soprattutto come persona. In un'epoca spesso contraddistinta dalla falsità, ha saputo anteporre sempre la verità non sottacendo i suoi difetti e le sue debolezze. Anche per questo deve essere ricordata la sua positiva testimonianza di vita".

Il commosso ricordo di Abodi
"Sinisa Mihajlovic ha rappresentato la lotta al male, il tentativo di vincerlo. Il mio pensiero va non solo a lui ma a tutti coloro che lottano contro malattie difficili affinché la sconfitta di un guerriero non sia il segno di una resa". Lo ha detto il ministro dello Sport, Andrea Abodi, dal palco del decennale di Fratelli d'Italia, ricordando il tecnico serbo scomparso oggi a 53 anni, dopo la lunga lotta contro la leucemia.

Il comunicato della federcalcio serba
"Triste notizia per il calcio serbo, il Paese, l'Europa e il mondo del calcio: Sinisa Mihajlovic è morto. Il calcio ha perso troppo presto sua maestà, campione d'Europa e del mondo, uno dei migliori giocatori sui calci di punizione della storia del calcio, giocatore, allenatore e selezionatore, un uomo che ha lasciato un segno profondo nella storia del calcio serbo e italiano con la sua carriera". Così in una nota la federcalcio serba, nel ricordare il tecnico Sinisa MIhajlovic, scomparso oggi all'età di 53 anni. "Sinisa ha vinto tante battaglie nella sua vita, ha vinto grandi trofei, sembrava che vincesse quello più importante, contro una grave malattia, ma è morta anche la speranza. È morta quando pensavamo che con la sua forza, il suo carisma e il suo ottimismo sarebbe riuscito a sconfiggere per la seconda volta la malattia maligna. Il mondo del calcio adesso è in lacrime, ma Sinisa non vorrebbe che quelle lacrime si vedessero. I campioni non muoiono", ha aggiunto. "La Federcalcio serba esprime le sue più sentite condoglianze alla famiglia di Sinisa Mihajlovic. A lui gloria e lode eterne", conclude la nota della federcalcio serba.
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