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Zaniolo e Koopmeiners: come strappano Roma e Atalanta

Il giallorosso è l'unico dei "Fab Four" a non aver ancora segnato, L'olandese dirige il gioco e fa gol. Tocca a loro spostare gli equilibri in una sfida che vale il primato
Domenica 18 settembre 2022
C'è un momento che può essere quello giusto. La palla arriva, la controlli e intorno a te c'è quello spazio vuoto che, aristotelicamente, viene voglia di riempire. Ecco, a quel punto si crea la soluzione ideale perché nasca lo strappo: la situazione - secondo il dizionario Treccani - in cui "improvvisamente si sforza o si affretta l'azione". È per sparigliare tattiche e gabbie, e in questo fondamentale Nicolò Zaniolo e Teun Koopmeiners oggi potrebbero tenere lezione: come sorprendere le difese avversarie.

L'ULTIMO DEI "FAB FOUR" — Inutile dire che, dopo l'infortunio alla spalla che lo ha tenuto fuori per quattro giornate, l'attaccante giallorosso non vede l'ora di recuperare il tempo perduto. Del cosiddetto "Quadrato Magico" che tanto aveva fatto sognare i tifosi in estate, è l'ultimo che manca all'appuntamento con il gol, già trovato da Dybala, Abraham e Pellegrini. Che la cosa immalinconisca Nicolò appare evidente, e lo si è capito anche al momento della sostituzione in Coppa, giovedì contro l'Hjk Helsinki. Ma la stagione è ancora ai primi vagiti e tutto può essere ancora prodotto. Per questo anche la mancata convocazione in Nazionale - che gli è dispiaciuta - è stata accolta con lo spirito di pazienza di chi sa come la gestione del suo recupero stia a cuore sia alla Roma che allo staff azzurro. Per il resto, lo straordinario feeling che sta caratterizzando il rapporto Zaniolo-Mourinho è un po' la cartina di tornasole del momento, visto che lo Special One dice del suo giocatore: "Nicolò ha delle caratteristiche che nessuno ha nella nostra rosa. I suoi strappi ci sono mancati. Meno male che ora è tornato". L'Atalanta è già avvisata.

TITOLARE INDISCUSSO — La Roma anche, però. "Dove lo metti, Teun viaggia", ha sintetizzato non molto tempo fa Gasperini e l'incamminarsi di Koopmeiners verso la porta avversaria difficilmente è surplace. Il suo compagno di banco, Marten De Roon, ha raccontato di come Koop rispetto a Freuler attacchi non solo di più, ma molto più improvvisamente: per i suoi squarci spesso conta sull'effetto sorpresa. Anche proprio grazie alla copertura del compagno di nazionale (convocati entrambi), l'unico altro nerazzurro - Musso a parte - ad aver giocato sei partite e tutte da 90'. Perché Koop ora sta di nuovo benissimo: aveva chiuso come tanti lo scorso campionato in declino, un po' anche per stanchezza. È tornato quello che in pochissimo tempo aveva convinto il Gasp a dargli subito un posto da titolare. Che quest'anno è ancora più indiscutibile.

SI FA IN TRE — Teun "viaggia", dunque: ovvero corre, si sbatte, decide. Spesso strappando. I numeri non mentono: più di una volta è il nerazzurro che fa andare di più il contachilometri, che gioca più palloni, che in percentuale vince più duelli. Quando si dice, un centrocampista totale: è dappertutto, fa un po' di tutto, si fa in tre. Da mediano basso, Teun offre copertura, transizione grazie ai palloni recuperati con il fisico e il senso della posizione, ma anche geometrie: il suo lancio rasoiato è una soluzione importante per aprire il gioco e cambiarlo ribaltando il fronte dell'azione offensiva. Da trequartista aggiunto, dove ogni tanto Gasperini lo spedisce, aggiunge spunto per guadagnare metri verso l'area. La versione nuova è l'"attaccante" aggiunto: quattro gol (e un assist) in sei partite, ovvero quanti ne aveva segnati in 43 gare nerazzurre fino a quella con il Torino. Due su rigore e due dando fiducia a quel sinistro che merita di essere utilizzato molto di più. E' lui il primo a doversene convincere, e sembra sulla buona strada: la sua facilità di tiro può diventare sentenza sia per i calci piazzati che per le soluzioni da fuori, utili in particolare in certe partite "chiuse". Quelle che l'anno scorso per l'Atalanta erano diventate una specie di via crucis. Nelle sue ultime due stagioni olandesi con l'Az Alkmaar, prima di arrivare a Bergamo, per Koop segnare più di 15 gol stagionali (16 e 17) era diventata una regola: il Gasp si accontenterebbe anche di una decina.
di Massimo Cecchini - Andrea Elefante
Fonte: Gazzetta dello Sport
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