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Milan-Juventus 4-2, pazzesca rimonta dei rossoneri

Bianconeri in controllo per 60', poi un rigore assegnato con la Var apre le porte al ribaltone. A segno Rabiot, Ronaldo, Ibra, Kessie, Leao e Rebic
Martedì 07 luglio 2020
Sei minuti. Una volta, contro il Liverpool, sono stati fatali. Questa volta hanno fatto gioire i tifosi del Milan. Certo, le situazioni non sono paragonabili. Non era una finale di Champions League e una partita con la Juve in questo momento del campionato non conta molto, ma il Milan si prende la soddisfazione di bloccare i bianconeri che avevano il match point scudetto dopo la sconfitta della Lazio a Lecce. Consolida la sua posizione, un posto in Europa League è il massimo che possa permettersi in questo momento. Vincere in rimonta con i campioni d'Italia, battuti dopo Roma e Lazio, non è male. E sai che soddisfazione per Ibrahimovic vedere Cristiano Ronaldo uscire dal campo con una faccia lunga così.

EQUILIBRIO — La Juve parte forte, poi si calma, il Milan fa fatica a ripartire. Almeno fino a metà del primo tempo, quando il senso di inferiorità cala e i rossoneri cominciano a farsi avanti. Tanto che dopo aver rischiato, soprattutto su un calcio di punizione e su alcune iniziative di Cristiano Ronaldo, finiscono all'attacco, con un gol in fuorigioco di Zlatan Ibrahimovic lanciato da Theo Hernandez. Ecco, Hernandez: nelle partite post lockdown (e anche nell'ultima prima della chiusura), sembrava in calo, ma è in rapida ripresa. E Zlatan, da regista offensivo, fa male comunque. Lascia la profondità a Rebic nella squadra superoffensiva scelta da Pioli e si rende sempre pericoloso.

UNO-DUE JUVE — All'inizio del secondo tempo ricompare Calhanoglu e prova a proporsi in avanti. Però Rabiot salta proprio Theo, trova Romagnoli impreparato e porta in vantaggio la Juve dopo tre minuti con un sinistro spettacolare. Così il discontinuo francese sempre sotto osservazione sembra mettere il sigillo sullo scudetto. E dopo tre minuti è Cristiano Ronaldo a raddoppiare, approfittando di un pasticcio combinato dai due centrali Romagnoli e Kjaer. Per il portoghese è il trentesimo gol stagionale, per il Milan una mazzata. Rebic agisce da esterno, strappa e trova Calhanoglu, ma non basta.

LA SVOLTA — Basta invece il croato quando si ritrova in mezzo all'area a chiudere una delle solite fughe di Theo. Petto di Rebic, braccio di Bonucci: Guida va al Var e assegna il rigore al Milan: a mezzora dalla fine, Ibrahimovic accorcia le distanze e raggiunge Sheva per numero di gol in Serie A (127). Intanto Saelemaekers ha lasciato spazio a Rafael Leao, ed è lui a recuperare il pallone che con l'uno-due Ibra-Kessie riporta il match in parità. Zlatan esce di scena lasciando il posto a Bonaventura, ma non lascia la scena il suo pupillo Rafael Leao, che sfrutta un perfetto contropiede di Rebic per portare il Milan in vantaggio. Pochi minuti e partita rovesciata, con tanti cambi di Sarri. La Juve prova a tornare in vantaggio, aveva il match point scudetto a portata di mano dopo il risultato di Lecce e non vuole farselo sfuggire. La partita diventa più che vivace: il Milan sfiora il quarto gol con Rafa Leao, poi Donnarumma evita il pareggio di Rugani, ma a un quarto d'ora dalla fine si corre più di prima.

FOLLIA ALEX SANDRO — E a dieci minuti dalla fine, è Bonaventura a sfruttare un erroraccio di Alex Sandro, appena entrato e a mettere in mezzo per Rebic, che non perdona: Milan Juve 4-2. La Juve prova a reagire, nonostante i quattro gol presi in pochi minuti. Non molla, ci provano da fuori Alex Sandro e Bentancur. Cristiano Ronaldo pressa, ma è un cavaliere solitario. Ma a pochi minuti dalla fine la porta diventa molto più stretta. Segna Cristiano Ronaldo in fuorigioco netto, quando le speranze dei bianconeri sono sfumate da un pezzo. Il Milan grandi imprese tira dritto, Pioli è saldo al comando della truppa nonostante il vento tedesco che soffia sempre più forte.
di Alessandra Bocci
Fonte: Gazzetta dello Sport
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