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ElSha lancia la Roma: 3-2. Torino, il cuore non basta

Avanti di due gol con Zaniolo e Kolarov, i giallorossi si fanno raggiungere da Rincon e Ansaldi, prima di trovare la vittoria con una rete del Faraone: Di Francesco è quarto
Sabato 19 gennaio 2019
Una vittoria pesantissima per la Roma, un bel carico di rammarico per il Torino. Perché poi la Roma la partita l'ha condotta a lungo nel primo tempo, tranne poi vedersela scivolare dalle mani a metà ripresa per riprenderla poi in corsa. Decisivo il gol finale di El Shaarawy, anche se a fare la differenza tra i giallorossi sono stati soprattutto Kolarov e Zaniolo. Il Torino, invece, dopo un primo tempo grigiastro ha tirato fuori il cuore e l'orgoglio che gli appartengono, riequilibrando partita e valori in campo e sfiorando nel finale con Belotti anche il 3-3. Per i granata è la prima sconfitta esterna in campionato, per la Roma la quarta vittoria nelle ultime 5 sfide di A. Il che, in attesa delle sfide di Lazio e Milan, riporta i giallorossi al quarto posto, in piena zona Champions.

ZANIOLO SUPER — Di Francesco perde Under (problema alla coscia sinistra, 26esimo infortunio muscolare della stagione giallorossa) dopo appena 6' di gioco, ma trova una Roma che giostra le danze a lungo. Zaniolo è in un formato strepitoso, Karsdorp dietro offre garanzie mai immaginate prima e Lorenzo Pellegrini e Cristante sono praticamente i padroni del centrocampo. Dall'altra parte, invece, ci sono tantissime difficoltà, soprattutto nella costruzione del gioco, considerando anche che in mezzo mancano Baselli e Meité. Così al 15' la Roma passa con Zaniolo, che prima impegna dal basso Sirigu, poi sulla ribattuta arpiona il pallone di destro e insacca di sinistro. I giallorossi creano un altro paio di azioni pericolose con Manolas (testa fuori) e Pellegrini (tiro centrale), fino al raddoppio del 34', quando Karsdorp accelera centralmente e serve di esterno un pallone d'oro a El Shaarawy, che Sirigu non può che mettere giù: calcio di rigore di Kolarov e 2-0 di piatto. Sembra finita, anche perché al 46' El Shaarawy si divora il 3-0 a tu per tu con Sirigu sull'ennesima pallone messo dentro da Kolarov. Un minuto prima dell'intervallo, però, il Torino ha finalmente un sussulto e su di una ripartenza a campo aperto Belotti pesca bene Iago Falque, che di sinistro colpisce il palo esterno.

CUORE GRANATA — La ripresa si apre con la Roma che dilapida ancora una volta l'occasione per il 3-0, con Dzeko che di piatto praticamente appoggia il pallone tra le braccia di Sirigu da dentro l'area piccola. Il fatto, però, è che il Torino è una squadra profondamente diversa rispetto al primo tempo, non solo dal punto di vista della voglia e del carattere. Così al 6' Rincon accorcia le distanze con un piattone chirurgico dal limite sul palo lontano di Olsen e Aina (tra i migliori degli ospiti) poco dopo ha anche l'occasione per il clamoroso pari. E la Roma? Sembra rimasta negli spogliatoi sia con la testa sia con le gambe, con Dzeko e Zaniolo che cincischiano davanti alla porta. Mazzarri capisce il momento e si gioca la carta Zaza (con Iago Falque che va via polemicamente dal campo) per aggiungere peso e pericolosità al fronte offensivo granata. Così a mettere le ali al Torino è Ansaldi, che prima sfiora il palo su punizione, poi al 22' pareggia i conti con un bel destro al volo dal limite (finta decisiva di Parigini davanti a Olsen). In mezzo la Roma reclama per un presunto fallo di mano di Lyanco in area (per il Var Irrati è tocco con la spalla). Sul 2-2 i giallorossi passano al 4-2-4 (dentro Schick), ritrovando un po' di verve e anche il gol con El Shaarawy (bello il no look di Pellegrini). Oramai è una corrida e ogni azione può essere fatale. Belotti reclama il rigore, Dzeko impegna di piedi Sirigu, ancora Belotti sfiora il 3-3 con una spaccata in corsa. L'ultima carta di Mazzarri è allora Berenguer, con il Toro che passa anche lui al 4-2-4. In pieno recupero il gol annullato a Kolarov per fuorigioco (giusto). Finisce così, con la Roma che inaugura il 2019 in campionato con una vittoria e il Toro che va a casa immalinconito.
di Andrea Pugliese
Fonte: Gazzetta dello Sport
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