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Caso Astori, il fratello nomina perito per l'autopsia. Respinta la richiesta della Fiorentina

Martedì 06 marzo 2018
La Procura ha conferito questa mattina al direttore del Centro di patologia vascolare dell'Università di Padova Gaetano Thiene e all'anatomopatologo Carlo Moreschi l'incarico di effettuare gli esami autoptici sul corpo del capitano della Fiorentina Davide Astori. I due esperti sono giunti intorno alle 10:15 in Procura e si sono diretti nella sezione di Polizia giudiziaria dei carabinieri dove hanno ricevuto l'incarico. Dovranno individuare le cause della morte del calciatore.

Uno dei due fratelli maggiori di Davide Astori, Marco, ha nominato un proprio consulente per assistere all'autopsia. "Il senso della nostra presenza è avere un interlocutore che aiutasse la famiglia a capire cosa sta succedendo, a capire cosa è successo per elaborare il lutto", ha spiegato l'avvocato Virio Nuzzolese dello studio Campeis presente al conferimento dell'incarico per conto del legale della famiglia Astori, l'avvocato Francesco Zonca di Bergamo. "L'auspicio della famiglia è che venga archiviata l'inchiesta il prima possibile per una tragica fatalità, imprevedibile, inevitabile e ineluttabile", ha rimarcato. A Udine sono rimasti ancora il fratello Marco e uno zio del calciatore, per sbrigare le pratiche per il trasferimento della salma che domani arriverà a Coverciano, dove sarà allestita la camera ardente, prima dei funerali, giovedì alle 10 nella Basilica di Santa Croce a Firenze. Il resto della famiglia è ripartito invece ieri per tornare a casa, in provincia di Bergamo, dove sarà poi tumulata la salma del giocatore.

La Fiorentina ha chiesto questa mattina di poter partecipare, con la nomina di un proprio consulente, all'autopsia sul capitano Davide Astori, deceduto nella notte tra sabato e domenica, nella camera dell'hotel "Là di Moret" di Udine mentre era in ritiro con la squadra. La Procura ha respinto la richiesta. Lo conferma l'avvocato Raffaele Conte, nominato legale del club toscano, che questa mattina si è presentato con il medico legale Gloria Manetti in Procura per il conferimento dell'incarico. "Non lo abbiamo chiesto a tutela della Fiorentina. Lo abbiamo fatto perché tenevamo a partecipare per acclarare e sapere quali sono le cause della morte - ha spiegato - ritenevamo di poterlo fare quale persona offesa o danneggiata dal reato. La Procura ha ritenuto invece che siano persone offese solo i prossimi congiunti. Noi siamo persone danneggiate dal reato e siccome l'articolo 360 prevede l'avviso solo alla persona offesa hanno ritenuto che, nella veste di danneggiati, non fossimo legittimati a poter partecipare in questa fase". L'avvocato ha depositato una memoria in cui spiegava le ragioni per cui la Fiorentina dovesse partecipare all'esame, "anche perché c'è un buco normativo. L'articolo 360 prevede che l'avviso venga dato solo alle persone offese ma non c'è una norma che vieta la partecipazione".
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