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Compatta e cinica. Che Roma

Lunedì 23 ottobre 2017
La Roma riparte anche in campionato dopo il brillante pareggio di Londra. La squadra di Di Francesco ha ottenuto una di quelle vittorie "sporche" che a fine campionato peseranno sulla classifica. E' bastata una punizione di Kolarov, come contro l'Atalanta, per portare a casa i tre punti che consentono alla squadra giallorossa di restare nella scia delle squadre di testa, a meno sette dal Napoli e a meno cinque dall'Inter, con una partita ancora da recuperare. La Roma ha collezionato l'undicesima vittoria consecutiva fuori casa in campionato, eguagliando il record dell'Inter e finora in trasferta viaggia a punteggio pieno, con quattro successi in quattro partite e la porta di Alisson ancora imbattuta. Non è stata una Roma brillante, ma dal punto di vista della mentalità è in crescita. Sa soffrire e stare in campo da grande squadra. Il Torino paga le numerose assenze e un attacco che senza Belotti non punge. Senza il centravanti azzurro (prossimo al rientro) i granata rischierebbero di dover lottare per la salvezza.

TANTE ASSENZE - Si sono affrontate due formazioni mutilate dagli infortuni. Mihajlovic ha dovuto rininciare ad Ansaldi, Lyanco, Obi, ma soprattutto Belotti e ha lasciato in panchina Acquah, vero motore del centrocampo. Di Francesco ha lasciato a casa Manolas e Fazio e ha portato in panchina tre convalescenti di lusso: Schick, Karsdorp e Defrel. Ieri mattina il tecnico giallorosso ha deciso di far riposare Perotti, infoltendo il centrocampo e con Nainggolan più vicino a Dzeko, in una sorta di 4-3-2-1, o 4-3-3 "sporco" perchè il belga ha interpretato il ruolo di esterno in maniera anomala e si è accentrato spesso. La Roma ha replicato la strategia di Londra: pressing molto alto sin dentro l'area granata, per costringere gli avversari a impostare l'azione sempre con fatica. Il canovaccio della partita è stato lo stesso dello Stamford Bridge: la Roma ha provato a fare la partita (62 per cento di possesso palla alla fine), il Toro, come il Chelsea di Conte, si è difeso cercando di ripartire in contropiede. Ne è venuta fuori una partita brutta, nella quale la Roma ha faticato a trovare gli spazi sulle fasce e Nainggolan come contro il Napoli non è stato incisivo negli inserimenti. Solo nel finale del primo tempo il Torino è riuscito a rendersi più pericoloso, ma l'unico tiro nello specchio della porta della prima frazione di gioco è stato di Florenzi, che con un tentativo da 40 metri ha trovato Sirigu pronto alla deviazione. In difesa Moreno (positivo il suo esordio da titolare) e Juan Jesus hanno chiuso bene su Sadiq, De Rossi ha vigiliato su Ljajic, mentre Niang ha creato pochissimi problema a Florenzi. Dzeko, sceso in campo dopo un attacco intestinale accusato nella notte, ha stretto i denti, ma si è visto poco.

CI PENSA KOLAROV - Nella ripresa la Roma è tornata in campo con maggiore determinazione, Di Francesco ha spiegato negli spogliatoi che bisognava alzare il ritmo per mettere alla corde il Torino. Dopo un quarto d'ora l'ingresso in campo di Ünder e il ritorno a un più rigoroso 4-3-3, con Nainggolan riposizionato a centrocampo al posto di Pellegrini, ha permesso alla Roma di passare in vantaggio. Anche Mihajlovic ha tentato di risistemare la squadra su quella fascia, inserendo Barreca al posto di Molinaro, ma anche il giovane beniamino di casa ha sofferto con il turco. Il gol che ha deciso la partita è stato firmato da Kolarov, che come alla prima giornata contro l'Atalanta a Bergamo ha regalato i tre punti alla Roma con un calcio di punizione dal limite. La reazione del Torino ha prodotto pochi pericoli per la porta difesa da Alisson. Ljajic si è svegliato quando era troppo tardi. La Roma si è abbassata troppo negli ultimi minuti, ma il Torino senza Belotti in attacco è davvero poca roba.
di G. D’ Ubaldo
Fonte: Corriere dello Sport
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