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DI FRANCESCO: "Siamo ancora una squadra malata ma abbiamo tirato fuori l'orgoglio"

ROMA-GENOA 3-2, LE INTERVISTE POST-PARTITA EUSEBIO DI FRANCESCO: "Siamo ancora una squadra malata ma abbiamo tirato fuori l'orgoglio. Zaniolo ha un atteggiamento importante"
Domenica 16 dicembre 2018
DI FRANCESCO A SKY SPORT

E' sta una partita complicata. Dove avete trovato le risorse per venire fuori?
"Devo fare i complimenti ai ragazzi, in un ambiente particolare. Siamo arrivati a questo anche per il nostro demerito, per i ragazzi non è stato facile. Si vede che siamo una squadra ancora malata da questo punto di vista. A volte abbiamo fatto partite migliori senza portare a casa niente."

Abbiamo visto un gigante: Zaniolo...
"Sì, è un ragazzo che l'ho mandato in campo per la prima volta a Madrid. C'è talento, applicazione e determinazione, caratteristiche che sono mancate alla mia squadra. Il Genoa è una squadra in salute, capivano che c'era una squadra dall'altra parte che un po' di paura ce l'aveva."

L'aspetto emotivo è diventato fondamentale questa sera. Hai delle certezze: Kolarov, Manolas, Fazio, Florenzi. In più anche Zaniolo...
"Oggi anche le scelte tattiche si legavano a tante situazioni. Ho cercato di mettere in campo tanta emotività, ho avuto risposte positive. Se guardo dal punto di vista tecnico ci sono molte lacune però, ma stasera non mi interessava."

I tre davanti ti sono piaciuti?
"L'idea era questa anche se Zaniolo non lo volevo così alto in partenza. Per abitudine però Kluivert e Under rimanevano un po' troppo aperti, questo non ci permetteva di giocare con velocità. Poi ci siamo messi a tre in mezzo al campo perché i centrali facevano fatica ad accorciare e da lì è nato un gol."

Su Zaniolo...
"Deve migliorare alcune scelte quando ha la palla, anche quando ha da aggredire, ma ben venga questa voglia di stare addosso agli avversari. Se pensiamo che possiamo solo palleggiare non si va da nessuna parte. Per me l'età conta relativamente."

In base a cosa scegli i giocatori in questo momento?
"Volevo mettere in campo liberi di testa. Anche le scelte davanti si legano a spigliatezza e freschezza. Volevo mettere in difficoltà gli avversari anche con la gamba di Kluivert, in panchina avevo solo Schick che poteva partire dall'inizio. Dietro ho messo Juan Jesus che poteva essere aggressivo."

Schick appena è entrato si è fatto ammonire. Volete più determinazione da lui?
"E' entrato con la voglia di mettersi al servizio della squadra. Da lui voglio che faccia l'attaccante, che non si faccia problemi e che attacchi la porta. Adesso sta giocando con continuità, da lui ci aspettiamo sempre qualcosa in più. Ci sono degli uomini che in momenti di difficoltà vanno aiutati."

*** *** ***


DI FRANCESCO A ROMA TV

Cosa le è piaciuto?
"La voglia di non fermarci ai nostri errori, spesso abbiamo regalato qualcosa. Reagire non è mai facile, specie in questa atmosfera. Solo chi ha giocato a Roma o in grandi piazze si può rendere conto del perso che ha la maglia in certi momenti. Questi ragazzi hanno avuto un'ottima reazione, nonostante il cambio modulo che gli ha creato problemi, ma è stato fatto per spostare degli equilibri mentali. Il risultato poi ci dà ragione, ma avremmo potuto far meglio. Oggi era importante vincere."

Cosa l'ha spinta a cambiare modulo?
"La scelta delle caratteristiche degli uomini, avevo poca possibilità di modificare l'assetto con altri calciatori non avendo grandi scelte. Ho voluto responsabilizzare i giovani davanti, cercando di mettere la loro freschezza per essere rapidi e veloci contro una difesa fisica. Ho avuto risposte positive, anche se Kluivert deve migliorare nella continuità, Under fa i gol difficili e quelli facili li sbaglia, per esempio. Poi nella ripresa ho messo un centrocampista in più dentro, facevamo fatica a prendere le loro mezzali."

Ancora un gol subito su calcio d'angolo...
"Abbiamo lavorato mezz'ora solo su questo, sull'attenzione e applicazioni. Certe situazioni non sono facili e gira tutto un po' storto, in quell'occasione Zaniolo doveva essere un po' più aperto, e questo non serve, non ha sentito l'uomo ed è nato il gol. Piccoli errori di piazzamento che si fa fatica a sistemarli nella gara perché è tutto troppo veloce ma che poi analizzeremo."

Cosa ti è piaciuto nei singoli? Su Olsen?
"A volte può sembrare che uno lo faccia apposta a incappare in una giornata storta, mi dispiace per lui perché ha avuto una crescita esponenziale nel ruolo, anche nel modo di posizionarsi. Fortunatamente il secondo gol è stato annullato e ha ridato morale a lui ma anche a tutti. Sul podio metto i giovani insieme, Zaniolo ha fatto una gara di sacrificio e mi piace questo suo modo di essere, deve essere trainante con questa sua voglia di non mollare mai. Non può mancare questo per giocare nella Roma. Poi Cristante, che si è sdoppiato in più ruoli e cresce giornata dopo giornata."

L'impegno a Torino sembra titanico, ma non si sa mai nel calcio...
"Se uno analizza sulla carta è ovvio che le loro potenzialità e quello che abbiamo dimostrato noi possono far credere in una partita a senso unico. Invece dobbiamo essere bravi a spostare questi equilibri. Contro la grandi squadre abbiamo fatto sempre buone prestazioni."

Il pensiero tattico è da portare avanti il più possibile?
"Se mi chiami te lo dico (ride, ndr). Ma al di là della tattica contano gli atteggiamenti e il modo di vivere la partita. Poi le cose vanno preparate, non mi piace mettere una squadra che non sa cosa fare. Un po' di fatica hanno fatto, ma me l'aspettavo. Tra il primo e secondo tempo ho rispiegato quello che volevo."

Chi la Roma può recuperare degli infortunati? De Rossi oggi è stato importante?
"Se avesse potuto avrebbe giocato, mi aveva dato disponibilità ma era un azzardo visto che ha fatto poco. Aveva voglia di essere disponibile nei confronti di tutti, ha la Roma nel sangue. Forse ci auguriamo di avere a disposizione Dzeko ed El Shaarawy se dovessero fare il provino in rifinitura."

*** *** ***


DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Continui a sentire la fiducia della società?
"Sono sereno dal punto di vista generale. E' normale che altri fanno valutazioni, non spetta a me farle. Quello che mi è stato detto non lo dirò qui. Questa prestazione e questi tre punti non bastano. Abbiamo perso molti punti per strada, dobbiamo guardare avanti, non indietro."

La Roma vince ma con una serie di situazioni favorevoli. Panchina più salda?
"Ne ho parlato già ieri, non sto qui per pensare a me stesso. Sono felicissimo della vittoria. In altre situazioni ci è stato tolto, oggi ce la siamo complicata da soli ma siamo stati bravi a reagire con orgoglio. Ho visto tante altre volte la Roma fare meglio e portare a casa niente ed è stato analizzato solo il risultato, oggi la Roma ha vinto e si dice che abbiamo avuto fortuna. Ma va bene così, ci sono abituato."

I dirigenti avranno fatto qualche valutazione, cosa le hanno detto? Sente ancora la fiducia della società?
"Dal punto di vista generale sono sereno, è normale che altri facciano delle valutazioni. Quello che mi è stato o non mi è stato detto non lo dirò qui, cerchiamo di preparare al meglio la partita successiva. Non bastano i punti e la prestazione di oggi, ne abbiamo persi tanti per strada. Dobbiamo guardare avanti, non indietro."

Gli errori di Olsen?
"L'ho abbracciato nell'intervallo, nel secondo tempo forse l'avrei ammazzato (ride, ndr). La squadra ha reagito a tutte le vicissitudini."

Centrocampo a tre?
"Ho cercato di liberare i giovani davanti, in alcuni momenti abbiamo aggredito bene e in altri no. Con due uomini soli abbiamo sofferto, non prendevamo le loro mezzali. Nzonzi ha fatto il centrale, anche se dal mio punto di vista non lo è, è l'unico che può farlo. Ho cercato di liberare Cristante, ho rimesso Zaniolo nella sua posizione più congeniale, non volevo spostare per non fare confusione nell'intervallo."

Ha notato un peggioramento della difesa?
"Il tempo per lavorare non è tantissimo. L'aspetto mentale è l'attenzione sui calci piazzati, paradossalmente mezz'ora di lavoro l'ho dedicata a questo. Poi giochi in un contesto in cui possono subire il fatto di avere questa maglia, abbiamo sofferto anche questo. Dobbiamo per forza di cose migliorare, nel finale abbiamo preso ripartenze su una palla scoperta leggibilissima. Abbiamo ritrovato serenità e fiducia, non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Un difensore in più è una scelta anche per dare maggiore solidità."

Il gol subito su calcio d'angolo?
"Zaniolo era posizionato male, era un angolo a uscire, doveva sentire prima Sandro. Per me c'è un errore anche dopo, anche chi lavora dietro deve farlo in modo pessimistico, il pallone può passare."

Gli attaccanti stretti?
"Quando giochi con le due punte si predilige un attaccante di struttura e uno veloce, mettendone due simili si fa più fatica"
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