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Roma, l'eredità del Bernabeu: difesa inconsistente e i casi Karsdorp e Kluivert

Di Francesco ha punito i due olandesi spedendoli in tribuna a Madrid. A preoccupare il tecnico è soprattutto la tenuta del reparto arretrato che nelle prime cinque partite della stagione ha incassato già 10 reti. Pastore torna ad allenarsi
Giovedì 20 settembre 2018
ROMA - L'aveva annunciata come una "tribunetta che a qualcuno può solo far bene". Per questo tra le eredità dolorose che il Bernabeu lascia alla Roma, oltre al 3-0 incassato dal Real, c'è anche la questione olandese. E almeno per stavolta non si lega al rimpianto della cessione di Strootman, argomento che ha annoiato tanti tifosi, oltre ai dirigenti romanisti. Ma all'esclusione di Justin Kluivert e Rick Karsdorp, stelline arrivate con la promessa di stupire e finite addirittura a guardare l'esordio in Champions dalla platea dell'impianto della capitale spagnola.

Che esclusione punitiva fosse, lo ha più o meno annunciato lo stesso allenatore, ventiquattro ore prima del match: "Qualcuno resterà fuori ma una tribunetta ogni tanto fa bene, per capire di non essere un calciatore arrivato", aveva detto. L'annuncio delle formazioni ha svelato i destinatari del messaggio: Kluivert e Karsdorp, chi altri? E la conferma è arrivata a fine partita, quando parlando del debutto di Zaniolo ha spiegato che "E' stata una scelta tecnica ma anche un segnale per gli altri: se ti alleni come ha fatto lui, giochi". Insomma, i due olandesi non devono aver convinto l'allenatore, almeno sotto l'aspetto dell'impegno. C'è chi nel club fa intuire che sia più il terzino che l'olandese, da indicare come l'oggetto delle critiche del tecnico. In realtà entrambi nelle ultime ore prima del viaggio a Madrid dovevano essere sembrati un filo troppo sfrontati, a Trigoria

Certo che Kluivert si aspettasse di giocare di più non è una novità, ma proprio Di Francesco - e sempre a Madrid - ha voluto mettere l'accento sul fatto che ancora non sia entrato pienamente nell'atmosfera: "Dire che è pronto per giocare dall'inizio è prematuro". Come l'abbiano presa i due non è noto: non hanno sfilato all'uscita del Bernabeu, impossibile coglierne un'espressione. Certo è presto per gettar loro la croce addosso: in due stagioni, Karsdorp ha giocato appena 180 minuti, tra guai fisici, un recupero lento, qualche discussione coi fisioterapisti e un rientro non semplicissimo. Kluivert invece, accompagnato da un'aura mistica un po' per il Dna, un po' per gli exploit in Eredivisie con l'Ajax (e, perché no, al debutto con la Roma), dopo l'assist per Dzeko alla prima è praticamente scomparso: certo nelle due sconfitte, con Milan e Real, lui in campo non c'era. Difficile dire che sia un segno, ma tant'è.

In ogni caso, oggi la Roma è tornata ad allenarsi. Alle 11.30, poche ore dopo l'atterraggio da Madrid, verrebbe da dire, la squadra era di nuovo ad allenarsi a Trigoria. E' tornato ad allenarsi Pastore, che quindi domenica a Bologna potrebbe esserci. Sì, ma dove? Uno dei tanti dubbi di questo inizio di stagione, è in effetti il modulo. Contro il Real, per la prima volta, la squadra ha iniziato e finito la partita con lo stesso impianto di gioco, il 4-3-3, anche se l'ingresso di Pellegrini l'aveva fatto somigliare a un 4-2-3-1. Forse è la stabilità che insegue Di Francesco. Una strada che potrebbe percorrere dando continuità a Zaniolo? Difficile, ma chissà. Per ora, di continuo c'è solo la permeabilità difensiva: 10 gol subiti in 5 partite, più del triplo di un anno fa quando a questo punto dell'anno erano stati solo 3. Il primo elemento da sistemare, perché la barca non affondi.
di Matteo Pinci
Fonte: La Repubblica
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