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MONCHI: "Olsen è solo una delle possibilità, Nzonzi non è oggi un obiettivo reale per noi"

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DI JUSTIN KLUIVERT
Giovedì 19 luglio 2018
Monchi, direttore sportivo della Roma, questa mattina alle ore 12:00 ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la conferenza stampa di presentazione di Justin Kluivert. Queste le sue parole:

"Buongiorno a tutti, siamo qui per la presentazione di Justin, un acquisto importante per la società. Abbiamo preso un giocatore forte per il presente ma fortissimo per il futuro, ha un'immensa qualità e tutti lo conoscete. Sono convinto che diventerà un giocatore importante per il futuro della Roma".

Quanto è stato difficile arrivare a un giocatore giovane ma ambito come Kluivert?
"Non tanto facile, non so dire quanto ma è stata una trattativa complicata perché un giocatore così, del '99 e con questa prospettiva di futuro è un giocatore voluto da tutti. Ma dico sempre la stessa cosa, quando c'è la volontà del giocatore tutto diventa facile. La prima volta che ci siamo visti è stata importante per fargli capire che nel suo percorso la Roma sarebbe stata un posto ideale."

Il ritiro volge al termine, è soddisfatto della squadra?
"Tanto, tantissimo. Credo che la scelta di lavorare qui a Trigoria è stata una bella scelta, abbiamo lavorato benissimo e anche l'atteggiamento dei calciatori è stato buono. Abbiamo fatto quello che il mister aveva in testa."

L'offerta del Liverpool per Alisson rientra nelle offerte irrinunciabili? Olsen è il favorito adesso?
"Prima di tutto fino ad adesso non abbiamo chiuso niente, il deal si chiude una volta che tutto è pronto. E' vero che Alisson è a Liverpool, è vero che siamo in una trattativa molto avanzata, ma non è ancora chiuso. Se tutto andrà normalmente si chiuderà presto. Io ho spiegato tante volte: il lavoro del direttore sportivo non è solo comprare giocatori, ma capire in ogni momento ciò che è meglio per la società. Per la società non è buono solamente la parte sportiva, ma anche quella economica. E' arrivata un'offerta fuori mercato, molto molto importante, abbiamo valutato i pro e i contro e poi abbiamo trattato. Noi abbiamo venduto Radja e Alisson, abbiamo preso 10 giocatori subito, continuiamo a lavorare poi. La parole ambizione è una parola con cui a volte si gioca, che cosa è l'ambizione? Per me l'ambizione è fare le cose con la testa. Senza testa si è sprovveduti. Io non voglio fare cose che mettono in difficoltà questa società. Abbiamo purtroppo il recente esempio importante di squadre di questo Paese che sono fallite, abbiamo l'esempio di una squadra fortissima che non può giocare in Europa, abbiamo altre squadre forti in difficoltà a fare la rosa per decisione della UEFA. Sono qui per fare la squadra più forte non per un anno, ma per molti anni, ne sono convinto al 100%. Prima di arrivare al decimo piano ci sono tutti gli altri prima. L'anno scorso in questo momento dicevamo le stesse cose: Paredes, Salah, Rudiger. Penso che la squadra ha fatto la miglior stagione degli ultimi dieci anni. Perciò penso che è bello parlare di ambizione, ma ambizione con testa. Alisson è fortissimo, non so se il miglior del mondo, ma comunque uno di quelli. Anche Alisson ha dovuto fare un percorso, l'anno scorso con la cessione di Szczesny sembrava finito il mondo, ma poi si è visto un gran portiere, c'è bisogno di tempo. So che i tifosi non hanno tempo. Olsen è una possibilità, ma non l'unica, stiamo lavorando con tranquillità, senza fretta. E' meglio essere convinti e trovare le condizioni economiche migliori per la società che fare cose per la pressione dell'uscita di Alisson. Mi conoscete, la pressione maggiore che devo sopportare è la mia, nessuno mi mette più pressione che io stesso."

Olsen le piace?
"Avevo fatto finta di non ascoltare. Vero che Robin è una possibilità ma non l'unica, stiamo lavorando senza fretta e con tranquillità. Abbiamo Mirante, Fuzato e i ragazzi per oggi, è meglio essere convinti e trovare condizioni economiche migliori per la società che fare qualcosa sotto pressione. Voi mi conoscete, la pressione è il mio nemico peggiore da sopportare, non c'è nessuno che mi mette più pressione di me stesso."

Questo fermento dei tifosi mette un po' di pressione nel fare le altre operazioni di mercato? Malcom e Olsen rendono la Roma altamente competitiva?
"Non credo che troverete un ds più vicino di me al pensiero dei tifosi, a volte divento troppo tifoso, troppo. Ma io devo prendere delle decisioni per quello che penso che è meglio per la società. Forse una parte dei tifosi è arrabbiata, una parte no, ma sono tutti convinti quando vince la Roma. Questo è il mio lavoro, il mio lavoro è trovare questa strada per creare una squadra più forte possibile che faccia contenti i tifosi. So che sono stanchi, mi metto nella loro testa, sentono tante parole, ma come si dice "Roma non è stata costruita in un giorno". Datemi tempo, sono qui da 14 mesi. Stiamo presentando Kluivert, che tre mesi fa era impossibile, qualcuno di voi mi ha detto "Come lo prendete Kluivert se lo vogliono tutti?". Qualcuno di voi mi ha detto "Pastore è impossibile" e poi Pastore era qui con me. Oggi qualcuno di voi ha detto Malcom è una follia, ma tu mi hai detto che è una possibilità. Non si deve parlare solo delle cessioni di Alisson e Nainggolan, ma anche degli acquisti. Ho tanti messaggi di complimenti per la squadra che stiamo facendo, sono giocatori di prospettiva molto importante. I miei colleghi conoscono i giocatori e mi mandano messaggi. So che oggi è un giorno importante, ma penso che avere la possibilità di avere Pastore, Kluivert, Cristante è una cosa importante e va detto. E' andato via Nainggolan, che è fortissimo, è andato via Alisson, che è forte, ma restano qui giocatori importanti e sono arrivati giocatori forti, arriveranno, sicuramente, stiamo lavorando per fare la rosa più forte e competitiva possibile. Manca ancora un mese, nella mia testa ci sono cose che mi fanno ben sperare."

I giocatori che cerchi possono mantenere alto il livello di competitività?
"È andato via Radja che è fortissimo, Alisson che è forte. Ma sono rimasti qui giocatori che hanno fatto l'anno scorso una stagione transitoria e che credo possano fare meglio quest'anno e sono arrivati giocatori forti, e ne arriveranno. Stiamo lavorando per fare la rosa più competitiva possibile, manca ancora un mese e nella mia testa ci sono cose che mi fanno ben sperare."

Quanto ha avuto importanza la volontà di Alisson nella cessione? Naiggolan ha manifestato di voler restare. Ha pensato di tenere Alisson?
"Io posso solo dire parole di ringraziamento ad Alisson. Non ho mai sentito la pressione del ragazzo di voler andare via, se lui ha accettato evidentemente gli è piaciuto. Il comportamento di Alisson con me è stato da 10, se lui mi dice di non andare via e poi arrivano 200 milioni... Lui ha accettato, non ho mai sofferto la sua pressione. Il lavoro di un ds è capire il prima possibile quello che succede. Ci sono state voci di Real Madrid, Chelsea e Liverpool. Non mi piace che mi dicano adesso vai a giocare, io lo faccio perché penso che è una cosa buona per la società, a volte dico qualcosa che voi non capite e i tifosi non capiscono. Questo ho fatto. In questi 3-4 mesi ho capito che qualcosa succedeva, ma quando arrivano club forti economicamente uno deve cominciare a capire che qualcosa potrebbe succedere."

Le strategie di mercato della Roma sono figlie della possibile cessione di Alisson?
"E' il mio solito metodo di lavoro, non c'entra Alisson. Voglio avere la rosa pronta il più presto possibile, così l'allenatore ha più tempo. Conoscendo il modo di lavorare di Eusebio era un obiettivo importante avere la rosa pronta subito. Non cambia nulla, anche a livello finanziario. Lavoro tanto con Wyscout e con Excell, prima bisogna pensare e poi fare le cose."

Nzonzi è un obiettivo? In questo momento la Roma è la seconda forza dopo la Juventus insieme ad Inter e Napoli?
"Su Nzonzi dico che gli faccio i grandi complimenti per il Mondiale, ma credo che non è un obiettivo reale per noi, mi piace, l'ho portato io al Siviglia. E' difficile rispondere. Sul tavolo tutti siamo forti, ma poi bisogna competere, l'anno scorso si parlava di una squadra che stava facendo un bellissimo mercato e poi... Anche io a volte ho pensato di aver fatto grandi mercati e poi boh... Non cambia nulla dire prima, seconda e terza, il mio obiettivo è avere una grande squadra. Abbiamo un allenatore forte, abbiamo uno spogliatoio pulito e con ambizione. C'è uno spirito di lavoro collettivo importante. Sembra filosofia ma è importante, se tutti vanno nella stessa direzione è più facile arrivare all'obiettivo."

Come si combatte il rischio di non avere tempo per crescere?
"Tutti i giocatori ne hanno bisogno, non solo i giovani. La parola tempo è una parola difficile da usare in questa sala di conferenze stampa, arriva questo direttore sportivo dalla Spagna e dice di aver bisogno di tempo ai tifosi che non vincono da tanto. Io sono qui da 14 mesi, ho fatto una preghiera di tempo, ma so che il tempo non esiste. Però ho bisogno di un po' di tempo, sono arrivato 14 mesi fa e abbiamo fatto un terzo posto e una semifinale di Champions. So che sono tutti stanchi e vogliono vincere, ma io metto sempre la faccia, sono convinto al 100%. Se dopo 1-2 anni non vinco niente prendo l'aereo e me ne vado. Nessuno dimentichi che io sono tifoso. Io sono diventato direttore sportivo per casualità, io sono tifoso."

Monchi a fine conferenza scherza sulla partita tra staff e giornalisti: "Perché non mi avete fatto domande su quella sconfitta? (ride, ndr)".
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