Monchi: "Contro il Barcellona una delle chiavi è stata la fisicità. Quello che abbiamo vissuto..."
"Quello che abbiamo vissuto allo stadio è indescrivibile"
Giovedì 19 aprile 2018
Il direttore sportivo della Roma Monchi ha rilasciato una lunga intervista per commentare l'epica vittoria dei giallorossi sul Barcellona. I tre gol della notte dello stadio Olimpico hanno permesso a Di Francesco e i suoi di raggiungere un traguardo ottenuto soltanto una volta nella storia del club e il dirigente spagnolo, come tutto il club di Trigoria, è stato osannato anche in patria. Queste le sue parole:
"Anche oggi continuo a rispondere ai messaggi della gente che si congratula per martedì. E' stata un'autentica alluvione di dimostrazioni di affetto in meno di 5 minuti. Durante la settimana precedente sapevamo che avevamo le nostre possibilità. Una delle chiavi della vittoria è stata la fisicità, siamo stati primi su tutti i palloni contesi. Quello che abbiamo vissuto allo stadio è indescrivibile, e anche l'attaccamento dei giocatori con lo stadio in una felicità assoluta non sono capace di descriverlo. Non mi sono trattenuto nelle celebrazioni, ricordo di essere arrivato molto felice a casa e di essere andato a dormire con calma".
"Mi piace molto il mio lavoro. Ognuno ha il proprio modo di fare le cose ed è rispettabile. A me piace dare importanza al talento e alla formazione. Noto che sono migliorato ma ho bisogno di continuare ad apprendere giorno dopo giorno, specialmente dalla mia famiglia. Quando le cose vanno bene sei obbligato a mantenere i piedi per terra. Da bambino mi dicevano che bisogna avere pazienza per ottenere i risultati e la vittoria contro il Barcellona è una prova che non mi dicevano bugie. Non mi considero tanto importante, non è neanche qualcosa che mi disturba, ma se si usa è perché la gente mi rispetta, ed è qualcosa per cui si ringrazia sempre, ma si esagera...".
"Economicamente parlando, prima di fare una mossa devi conoscere il club. Quando ho conosciuto bene la squadra ho iniziato a muovere i primi passi per soppesare le prime operazioni. Al Siviglia partiamo quasi da zero, alla Roma non è così, ha già fatto questa tappa. Non significa che non bisogna continuare a fare plusvalenze per continuare a crescere. Dopo 30 anni nel mondo del calcio ti rendi conto che ci sono momenti difficili, ma bisogna superarli. Se hai la coscienza serena, alla fine il tempo dà ragione".
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