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Florenzi per il futuro

Dopo le dure frasi da Boston («Finora ne abbiamo mandate in bancarotta 2, ne mancano altre 7»), arrivano le repliche al presidente della Roma
Sabato 03 marzo 2018
ROMA - Stavolta dovrà vedersela con lui. All'andata, un intervento maldestro di De Rossi liberò Insigne davanti ad Alisson: 1-0 per il Napoli, gioco partita incontro. Ma Alessandro Florenzi quel pomeriggio faceva l'esterno d'attacco, perché Di Francesco per frenare l'impeto sulla fascia sinistra composta da Ghoulam, Hamsik e appunto Insigne, aveva preferito schierare Bruno Peres terzino. Stavolta no, sarà Florenzi a sfidare Insigne faccia a faccia. Un avversario, una bandiera, un amico.

PASSATO - I due sono coetanei, essendo nati entrambi nel 1991. Florenzi compie 27 anni tra otto giorni mentre Insigne li festeggerà a campionato finito, all'inizio di giugno. Ma pur vivendo in città e realtà diverse, sono cresciuti insieme frequentando le nazionali giovanili fino all'Under 21: con il gruppo di Devis Mangia hanno giocato addirittura una finale europea a Gerusalemme, spinti verso la medaglia d'argento dalla Spagna di Morata, De Gea, Isco, Koke, dopo aver eliminato gli altrettanto forti rivali olandesi tra i quali si distingueva un giovane centrocampista, Kevin Strootman, che in capo a qualche settimana si sarebbe trasferito alla Roma.

PARALLELI - Florenzi e Insigne hanno fatto un percorso simile anche per meritarsi il club del cuore. Tutti e due hanno debuttato giovanissimi in A, uscendo dalla Primavera, con una sola presenza. Poi Florenzi è andato un anno a Crotone, uno soltanto e di grande livello in Serie B. Insigne invece ha dovuto vivere per intero il cursus honorum passando tra Cavese, Foggia e Pescara. E soltanto nel 2012 è tornato a casa senza andarsene più, sia pure tra le difficoltà di adattamento al calcio di una grande squadra.

IL MAESTRO - Su entrambi, per ragioni e situazioni diverse, pesa tantissimo la mano di Zdenek Zeman. Florenzi lo ha incontrato a Trigoria, tornando da Crotone, ottenendo da subito un posto da titolare a centrocampo, come mezz'ala, che poi è il ruolo in cui piace di più anche a Di Francesco. E' stato tra i più dispiaciuti, quando la Roma decise di esonerarlo. Insigne invece ha avuto la fortuna di conoscere Zeman in provincia, da attaccante pieno di vita e di volontà: dopo il proficuo campionato di C1 a Foggia, il maestro se l'è portato a Pescara per realizzare il favoloso percorso di scalata alla Serie A con il gemello Immobile.

FUTURO - In quanto profeti in patria, tanto Florenzi quanto Insigne si sono infilati la maglietta che desideravano con l'idea di tenersela per sempre. La realtà del professionismo ha dimostrato però che niente va dato per scontato: c'è stato un lungo momento in cui Insigne sembrava lontano dal rinnovo con il Napoli. E oggi tocca a Florenzi lo stesso senso di incertezza sul futuro, con la scadenza al 2019. Monchi ha cominciato da qualche settimana la trattativa con il procuratore e conta di chiuderla. Resta da capire se il giocatore cederà alle lusinghe del sentimento: del resto non è facile lasciare Roma.
di R. Maida
Fonte: Corriere dello Sport
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