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Laureus Awards, premio alla carriera per Totti: "Sono emozionato. Contento di questi 25 anni a Roma"

Totti: "Da Monchi c'è solo da imparare. Il mio ruolo? E' sul campo, magari direttore tecnico"
Martedì 27 febbraio 2018
Francesco Totti, presente a Montecarlo in occasione dei Laureus World Sports Awards (gli Oscar dello sport), è stato premiato dalla campionessa paraolimpica Bebe Vio e da Alessandro Del Piero per i traguardi straordinari raggiunti in carriera. Il dirigente giallorosso si è aggiudicato l'Achievement Award ed è entrato ufficialmente a far parte del corpo di ambasciatori dei Laureus, che annualmente si riunisce per conferire onorificenze agli sportivi meritevoli. Ecco le sue dichiarazioni: "Scusate, non parlo in inglese. Sono emozionato, non pensavo di ritirare questo premio. Sono contento di questi 25 anni di carriera passati con la Roma. Ho vissuto momenti felici in Nazionale con Del Piero. Ringrazio tutti per la serata, è il primo anno. Spero di potervi aiutare anche in futuro, soprattutto per gente meno fortunata di noi. Grazie ancora per questa serata"

Totti è tornato a parlare ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole:

Che emozione è stata?
"E' stato inaspettato, non pensavo di vincerlo. Un riconoscimento internazionale che ho accettato a braccia aperte, sono riuscito in questi 25 anni a fare qualcosa di bello e importante."

Tra le motivazioni del premio il fatto di aver giocato sempre con la stessa maglia.
"E' il premio più importante questo, non aver cambiato squadra e cercato altrove. Indossare un'unica maglia, il desiderio realizzato. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto con amore."

Come si soffre in tribuna?
"Tantissimo, è diverso dallo stare in panchina e giocare durante la partita. Seduto lì hai un'altra testa ed è tutto più difficile. Durante la partita pensi a tante cose che vorresti farle ma purtroppo non puoi farle."

Prima hai risposto in maniera decisa alla possibilità di allenare.
"No, no, no e no anche adesso, non è cambiato niente (ride, ndr)."

Cosa le sta insegnando Monchi? Qual è il suo ruolo?
"Da Monchi c'è solo da imparare. E' uno dei ds più importanti d'Europa e la Roma è riuscita a strapparlo ad altre squadre molto più importanti. Affianco a lui vedo, scruto, ascolto, medito, io sono uno che guarda tutto. Piano piano sto capendo il ruolo principale che mi si addice. Quello che penso è che devo rimanere nel settore tecnico. Il campo, i giocatori, lo spogliatoio, è quello che conosco più di tutto quindi mi si addice quel ruolo. Non so se direttore tecnico, come volete voi. Ma la parte del campo sicuramente è quella più bella e più sentita."




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