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Var, i rigori diminuiscono: gli arbitri sfruttano poco il video

Var
Martedì 27 febbraio 2018
C'è un girone d'andata e uno di ritorno: se il calcio è un paradigma, anche la sua novità dell'anno - la Var - vive il suo momento di riflusso. Perchè numeri alla mano, nelle prime sette giornate della seconda metà del campionato (manca solo una gara, Juve-Atalanta, che è stata rinviata) appare evidente il calo del ricorso degli arbitri al supporto della videoassistenza. Un dato su tutti, tra quelli elaborati e forniti all'Ansa dall'ex arbitro internazionale Tiziano Pieri, esperto di Var alla 'Giostra del gol', la trasmissione di Rai Italia condotta da Enrico Varriale: i rigori concessi con la moviola in campo sono diminuiti di più della metà, dai 7 di inizio stagione quando la Var era partita in pompa magna spinta dall'allora presidente federale Tavecchio che l'aveva voluta ai 3 di questo inizio di girone di ritorno. E se pure aumentano i gol annullati per fuorigioco, è probabile che questo avvenga perchè qui si entra nel campo del non opinabile: in fondo dopo l'avvio della stagione il designatore Rizzoli aveva dato indicazione di rispettare il protocollo per i casi di off side, ovvero nel dubbio lasciare correre l'azione per poi ricorrere al video. Ma lì dove resta dirimente l'opinione del direttore di gara - che tra l'altro i vertici Fifa non hanno voluto mai mettere in discussione -, l'inerzia dell'uso sta lentamente restaurando la centralità del fischietto. Insomma, dopo la partenza a razzo vissuta dall'arbitraggio al tempo della rivoluzione copernicana della moviola in campo, i fischietti italiani sembrano essersi un pò allontanati dal monitor. Il caso di scuola di questa teoria è il rigore reclamato dal Benevento contro l'Inter, e per il quale la Var è rimasta spenta».

I NUMERI
A a due terzi del campionato la Var ha inciso per circa il 25% nell'assegnazione dei rigori e delle espulsioni, anche se nel raffronto tra le prime sette giornate del girone d'andate e di ritorno la 'moviola in campò offre uno spaccato assai diverso, con un utilizzo più marcato a inizio campionato (e due soli errori evidenti) e uno assai più blando nell'analogo periodo del girone di ritorno (con ben 10 errori palesi). «Assistiamo a un drastico calo dei rigori concessi, mentre sono aumentati i gol annullati e le espulsioni tramite la Var - fa sapere Pieri - Complessivamente, dopo la 26ma giornata, i rigori concessi sono stati 87, di cui 65 fischiati direttamente dall' arbitro e 22 con l'ausilio della moviola (che ne ha invece tolti 11). »In questa fase di campionato ci sono stati tanti errori non corretti - annota Pieri - L'ipotesi è che si stia cercando di fare un uso più attento della Var. Dopo la 'scorpacciatà di inizio campionato, forse Rizzoli ha invitato a un arbitraggio più da campo, affidandosi alla Var nei casi eclatanti, anche se a volte non sono state prese le scelte giuste: in questi primi sette turni del ritorno - sottolinea Pieri - gli errori evidenti sono stati dieci rispetto all'andata quando furono solo due».

GLI ERRORI
Dal 6 gennaio, 1/a giornata di ritorno, Pieri evidenzia dieci sbagli, 7 chiari ed evidenti errori del direttore di gara non corretti ai monitor Var più tre di valutazione in cabina di regia che hanno indotto l'arbitro a cambiare decisione sbagliando. »Dal fallo di mano di Bernardeschi in Cagliari-Juventus (1/a giornata), - spiega Pieri - all'errore marchiano dell'addetto Var che fa annullare una rete regolare al Crotone all'86' della gara casalinga con il Cagliari (3/a giornata), al gol di mano di Cutrone in Milan-Lazio (3/a giornata), ma in quel caso mi sento di assolvere il Var Rocchi perché l'errore è stato della tecnologia ovvero le immagini non sono pervenute, al mancato rigore concesso alla Spal in Cagliari-Spal (4/a giornata), al gol annullato al Torino contro l'Udinese per il fuorigioco di Maxi Lopez e al rigore negato all'Inter per fallo su Eder in Inter-Bologna (entrambe alla 5/a giornata)«. Quattro, infine, secondo Pieri, gli errori della Var nell'ultima giornata: »la mancata espulsione di Gagliardini per il fallo Sandro in Inter-Benevento, il rigore di Ranocchia su Cataldi sempre in Inter-Benevento, il rigore non fischiato in diretta ma assegnato dopo aver rivisto le immagini («on field review» ) in favore dei biancocelesti in Sassuolo-Lazio. Ed ultimo -conclude l'ex arbitro - il rigore negato sullo 0-0 al Napoli contro il Cagliari per la trattenuta evidente di Lykogiannis su Mertens«.
Fonte: Il Messaggero
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