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Roma, emergenza a centrocampo: De Rossi in dubbio. Faccia a faccia Peres-Di Francesco

Martedì 06 febbraio 2018
Eusebio Di Francesco proverà fino all'ultimo a recuperare Daniele De Rossi per la gara di domenica sera contro il Benevento. Ma se il centrocampista di Ostia dovesse dare forfait, si aggiungerebbe alla lunga lista di indisponibili che sta affliggendo il reparto: Pellegrini (Monchi sta cercando di aumentare la clausola rescissoria che al momento è di 25 milioni) e Nainggolan sono squalificati, mentre Gonalons è ancora out per il problema al gemello. Anche oggi De Rossi ha svolto lavoro individuale, tra giovedì e venerdì proverà a rientrare, ma il dolore al polpaccio non è sparito, per non rischiare una ricaduta è possibile che lo staff medico gli consigli un'altra giornata di riposo. Al suo posto giocherà Gerson che, nel 4-2-3-1, affiancherà Strootman nel ruolo di mediano, l'incursore, invece, sarà Defrel, ai lati Under ed El Shaarawy, prima punta Dzeko.

IL CONFRONTO
Questo pomeriggio, Di Francesco ha avuto un confronto con Bruno Peres. Il tecnico non ha digerito il comportamento del terzino che si è schiantato con la sua Lamborghini lunedì mattina alle 5.30 in zona Terme di Caracalla. Il calciatore è stato sorpreso anche in stato di ebrezza e gli è stata sequestrata la patente, il club ha deciso di multarlo ed escluderlo dalla lista dei convocati per la gara contro il Benevento. Un comportamento inammissibile, soprattutto dopo che l'allenatore, poco più di dieci giorni fa, ha richiamato il gruppo ad un comportamento professionale: «Ho cercato di alzare l'attenzione e di fare appello alla nostra professionalità. Il senso di appartenenza per me è la cosa più importante di tutte». Secondo Eusebio il cambio di rotta in campo (la Roma è tornata a vincere a Verona dopo 50 giorni di insuccessi), deve essere preceduto da comportamenti consoni fuori il terreno di gioco. Ai giocatori non sono vietati i divertimenti, ma sono obbligati a condurre una vita sana e da atleti, senza creare danni di immagine alla società, come accaduto recentemente con il caso Nainggolan.
di Gianluca Lengua
Fonte: Il Messaggero
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