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DI FRANCESCO: "E' un periodo che la squadra crea tanto, ma ha sofferto meno"

VERONA-ROMA 0-1 LE INTERVISTE POST-PARTITA EUSEBIO DI FRANCESCO: "In 10 non abbiamo subito tiri in porta, abbiamo equilibrio. Ero convinto che Under venisse fuori"
Domenica 04 febbraio 2018
DI FRANCESCO A MEDIASET

La Roma si sbloccherà psicologicamente dopo questa partita?
"Tutto si lega al fatto di essere rimasti in dieci senza subire tiri in porta. E' un periodo che la squadra crea tanto, ma ha sofferto meno. La differenza è nel concretizzarle, dico sempre le stesse cose e voi dite quello che vi pare."

Il cambio di modulo?
"Quando qualcosa non riesce spostare il giocatore dieci metri avanti cambia. Spesso si prendono però ripartenze centrali e ci lavoriamo. Non improvviso, abbiamo lavorato tutta la settimana con questo sistema di gioco. Col 4-3-3 la squadra ha raggiunto il primo posto in Champions e le stesse difficoltà di oggi. Non si può soffrire ogni partita, dobbiamo chiuderla. Oggi era importante vincere, ma la squadra mi ha dato la sensazione di essere compatta anche quando siamo rimasti in dieci."

Avete abbassato di qualche metro il baricentro?
"No, ti invito a riguardare la partita. Il Verona cerca la palla lunga, calciano avanti e lavoriamo sulle seconde palle. Dovevamo abbassarci per forza e dipende dalle squadre che incontri. Anche la Sampdoria giocava su Zapata, se le squadre palleggiano ci affrontano sapendo che giochiamo con il baricentro alto. Una squadra come il Napoli che palleggia ti permette di lavorare in modo diverso."

In uscita avete spesso sbagliato il primo appoggio...
"L'errore fa parte dell'idea di gioco. Quando non hai sicurezza per i risultati puoi fare errori di troppo. Il concetto più importante è che volevamo forzare le giocate dentro, io ne voglio una dentro e due fuori e così via. C'è troppa densità se giochi centralmente. Nel primo tempo abbiamo avuto il 70% di possesso palla, questo significa che gli altri l'hanno vista poco."

*** *** ***


DI FRANCESCO A SKY SPORT

Quaranta secondi da urlo, poi vi siete complicati la vita con il rosso.
"Ero convinto che Under venisse fuori prima o poi perché ha qualità importanti, mi viene da sorridere perché due partite fa si diceva che era meglio far giocare uno della Primavera. Bisogna avere la capacità di saperli aspettare e capire che ha determinate qualità. Lui è un ragazzo che comincia a capire l'italiano, anche se non lo parla ancora bene, mi capisce meglio rispetto a prima che faceva più fatica. Sono contento per lui e per la squadra, magari sono meno contento per come siamo capaci ogni volta di complicarci la vita e di creare tante situazioni e occasioni da gol. Non è la prima volta."

Nainggolan: 10 metri più avanti possono permettergli di essere più vivo nel gioco.
"Abbiamo prodotto anche in altre occasioni, quella posizione lì è importante perché lui si sa muovere, ma lo faceva e volevo lo facesse anche da mezzala. Poi quando ti abbassi a difendere non hai la stessa libertà di azione. Però non abbiamo vinto per il sistema di gioco, ma per l'atteggiamento. Aver cambiato sistema e non i principi è quello che voglio, il desiderio è ridare questa mentalità, dopo che finito il mercato c'è stata la compattezza di squadra e la sofferenza in 10. Non abbiamo concesso forse neanche un tiro in porta, questo significa che abbiamo ritrovato equilibri difensivi importanti."

*** *** ***


DI FRANCESCO A ROMA TV

Tante occasioni sbagliate...
"Nel primo tempo dovevamo essere più bravi a chiudere la gara. Poi Pellegrini ha commesso l'ingenuità, ma c'è stata grande compattezza che è mancata in altre occasioni. Le palle gol le abbiamo create anche prima, c'è stato sempre questo difetto che mi auguro di non dover citare più."

Importante essere scesi in campo con la testa giusta...
"Abbiamo cambiato modulo perché volevo cambiare qualcosa nella testa dei giocatori, spostando Radja più vicino a Edin, l'avevano fatto già in passato. Ci abbiamo lavorato in settimana, perché non metto le squadre in campo improvvisate, e devo dire che le risposte sono state positive. C'è stato comunque qualche difetto, con i mediani dovevamo coprire le loro ripartenze."

Under e Defrel due tasselli importanti?
"Tutti possono entrare bene se si prepara con la giusta mentalità. Questa settimana abbiamo lavorato tanto, e l'approccio di tutti è stato di mentalità. Per quanto riguarda Under, siamo sempre ai soliti discorsi. Due settimane fa non poteva giocare in Primavera, oggi ci ha fatto vincere. Noi dobbiamo avere la qualità dell'equilibrio, dobbiamo essere in grado di aspettare i giovani. Già non aspettiamo quelli italiani, figuriamoci quelli stranieri. Ancora deve migliorare tantissimo, non è arrivato."

C'è stato più pressing alto con questo modulo? Qual è la differenza nei giocatori?
"Da quello che vedo c'è una differenza mentale. I centrocampisti formano un triangolo e riescono a dare aggressione e copertura, l'importante è non appiattirsi. Nainggolan aveva la libertà di scegliersi la posizione, ma inutile parlare di calcio con chi ne sa meno. Oggi più che i numeri è stato l'atteggiamento a fare la differenza."

Le differenze tra il primo tempo di oggi e quello con la Sampdoria sono evidenti...
"A volte mentalmente qualcosa si può spostare, ho cambiato il modulo per questo motivo. Siamo partiti bene, anche con l'Inter. Oggi la squadra ha preparato la gara con cattiveria, che è quella che è mancata durante il mercato. Il mercato può spostare gli equilibri e crea situazioni, non ci ha aiutato, ma solo per colpa nostra. Oggi la squadra ha dato una risposta caratteriale giocando in 10 per 45 minuti."

Come mai non si riescono a giocare 90 minuti con continuità?
"Oggi creiamo un alibi, l'uomo in meno pesa nella mentalità di una squadra. Il Verona anche in superiorità ha cercato di mandare il pallone in avanti, sapendo che noi cerchiamo di tenere la linea alta. Per quanto riguarda la flessibilità sul modulo, magari ora qualcuno dice che sono tornato sui miei passi perché non avevo capito niente. Dipende quali sono i punti di vista, a me interessa solo che i miei ragazzi si esprimano al meglio per il bene della Roma. La cosa più importante è come approcciamo le partite, poi ci possiamo preparare in tutti i modi perché poi sanno come muoversi in campo. Avevo pensato a cambiare anche prima della Sampdoria, tornando indietro lo rifarei. Non avrei voluto usare il 4-2-3-1, non dico quale. Volevo solo più verticalità e oggi ho visto qualche verticalizzazione in più."

*** *** ***


DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Il secondo tempo della Roma si può analizzare soltanto con l'espulsione di Pellegrini?
"Credo si leghi molto all'espulsione. Ma perché parlate solo delle cose negative? Parliamo anche degli aspetti positivi, di un primo tempo giocato con ottima intensità, idee, voglia di andare a creare occasioni da gol, purtroppo ne abbiamo foto solo uno rispetto a tutte le occasioni create. Poi quando siamo rimasti in dieci, anche una squadra come il Verona che magari non ha cercato molto il palleggio, ci ha messo in difficoltà. La grande forza però è stata di avere due occasioni importanti e di non concedere palle gol all'avversario. Una partita a due facce che si lega anche al fatto di essere stati con l'uomo in meno, quello ha fatto la differenza in un momento in cui la squadra non vince da tanto tempo e i fattori psicologici potevano condizionarci. La squadra invece ha continuato a portare pressione e a lavorare abbastanza bene nonostante l'inferiorità."

Quanto vi ha agevolato andare in vantaggio subito? Che giudizio da sul Verona?
"Il fatto di essere andati in vantaggio subito lascia il tempo che trova, anche con l'Inter sia all'andata che al ritorno siamo andati 1-0 e poi ci siamo fatti riprendere. Il pericolo era quello di non riuscire a portare a casa un risultato positivo con l'inferiorità numerica. Ma quello che mi è piaciuto di più è stata la capacità di soffrire anche degli attaccanti e di non concedere nulla al Verona. E' normale che in questi momenti ti schiacci ma la squadra non avrebbe voluto questo, il Verona giocando la palla lunga ci ha costretto a ritirarci un po' nella nostra metà campo. Credo sia comunque una vittoria meritata, dopo tanto tempo e in questo modo tornare a vincere non è mai facile. Una vittoria che vale doppio. Il Verona l'avevo visto benissimo contro la Fiorentina, oggi che siamo andati subito in vantaggio gli abbiamo creato delle difficoltà, hanno trovato una squadra davanti che ha una forza e un'identità di gioco che non gli ha permesso di ripartire come avrebbe voluto. Siamo stati bravi quando è successo ad arginarli con la linea difensiva."

Pellegrini?
"Lorenzo è un ragazzo giovane, ha sbagliato 2-3 palloni e questo l'ha condizionato, non doveva fare quel fallo ingenuo. non è entrato bene in campo dal punto di vista mentale ma farà tesoro di quest'errore. Dispiace avere 2 squalificati a centrocampo, reparto dove già abbiamo defezioni. Questo non ci aiuta. Detto questo, dal punto di vista dell'atteggiamento la squadra mi è piaciuta, la squadra si è compattata in un momento di difficoltà non concedendo occasioni al Verona."

Dopo la sua espulsione voleva continuare a giocare con 3 esterni, senza farli abbassare?
"Non volevo questo, sarebbe stata la cosa peggiore. non ci siamo abituati, abbiamo poco conoscenze e anche se fossimo rimasti in 10 avremmo adottato un 4-2-3, con esterni più stretti. Anche Gerson è entrato bene in partita."

Ha avuto coraggio a puntare su Under.
"Sta crescendo ma può fare di più. A volte ci si accontenta, lui deve migliorare. E settimane fa mi veniva detto che era meglio far giocare un Primavera... In Italia abbiamo poca pazienza con i giovani italiani, figuriamoci con gli stranieri"

Con l'emergenza a centrocampo conta di recuperare Gonalons e De Rossi?
"Gonalons sicuramente no, per De Rossi una speranza ce l'ho, anche se nulla è certo. Ma non importa, giocheranno altri, mantenendo gli stessi principi. Oggi ho visto molto atteggiamenti positivi."

Ha pensato a schierare Perotti trequartista?
"Non lo so, ho dei dubbi, ma è un giocatore più abituato a giocare sulla linea. Vedremo, ne ho altri. Poi magari metterò un Primavera."

La corsa alla Champions?
"I nostri obiettivi sono questi, i tre punti ci sbloccano mentalmente ma l'errore più grande che possiamo fare e guardare all'Inter. Prima quando loro avevano toppato lo abbiamo fatto anche noi. Oggi ci siamo sbloccati e abbiamo avuto la forza, non abbiamo parlato dell'Inter con la squadra, devo guardare prima in casa mia. Ci serve la continuità di risultati, le prestazioni ci sono state. Con la Samp tiravamo in faccia al portiere, parliamo del nulla. Ma negli atteggiamenti vedo qualcosa di cambiato. E il mercato in un certo senso non ci ha aiutato."

Ama parlare della squadra e non dei singoli, ma voglio chiederti di un giocatore che conosci bene, che è Defrel, da quando è venuto può sentire, secondo te, il peso e la responsabilità che ancora non ha trovato il gol o di condizionamento psicologico, che può svanire al primo gol realizzato?
"Io credo che l'attaccante viva per il gol, al di là del suo atteggiamento sempre propositivo nei confronti della squadra e in altre situazioni, ha sempre dimostrato più lui di mettersi a disposizione della squadra che il contrario. È un giocatore che ho da tanti anni e pensa prima alla squadra che a se stesso, lo ha dimostrato nell'ultima occasione quando ha fatto l'assist a Strootman, anche se poteva andare benissimo da solo. È un giocatore che ci tornerà moltissimo utile, sta ritrovando la condizione, è da tanto che è stato fuori, e in questo momento è un giocatore che può essere utile già dalla partita di domenica e sa interpretare diversi ruoli, sono molto contento di averlo a disposizione e mi auguro che cominci ad essere apprezzato anche dalla gente. Cosa che ho visto poco, ma dobbiamo essere noi con i nostri atteggiamenti a portare la gente nella positività e non negatività che regna sovrana nella nostra città."
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