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Corsa, "garra" e assist, Roma: ora gustati Silva

Giovedì 01 febbraio 2018
Una cosa è certa, la grinta e la personalità non gli mancano di certo. Anzi, forse è proprio su questo che dovrà lavorare Di Francesco, nel frenare un'esuberanza a tratti eccessiva. Di certo c'è che se dovesse andar bene, il terzi­no argentino Jonathan Silva (23 anni) sarà il primo rinforzo della prima Roma al 100% monchiana. Quella che nascerà per la prossima stagione, quella che Monchi vuole mettere su con una mini rivoluzione. Nel frattempo, però, c'è una Champions da giocare (quella con lo Shakthar) e una da raggiungere (il 4° posto). Silva sarà importante per la seconda, avendola già disputato quella attua­ le con lo Sporting Lisbona. Gio­cando, tra l'altro, contro la Juve. «Sono molto felice, per me è incredibile essere arrivato alla Roma. Sono molto motiva­to: voglio dare il mio contributo a questo grande gruppo», le sue prime parole giallorosse.

CHI È - Alla fine, dunque, il terzi­no è arrivato. Non a destra, co­me si augurava Di Francesco, ma a sinistra, per sostituire il buco lasciato da Emerson. E co­me il suo predecessore, Silva è uno che ha facilità di corsa, propensione ad andare e ad at­taccare gli spazi. E forse non è un caso che abbia preso la ma­glia 33, proprio quella lasciata libera da Emerson. Terzino più offensivo che difensivo, è cre­sciuto nell'Estudiantes e ha fat­to il suo esordio in prima squa­dra nel Clausura del 2012, di­ventando titolare nel Torneo Fi­nal del 2013. L'anno dopo, poi, è passato allo Sporting Lisbona, che lo ha blindato con una clau­sola rescissoria da 45 milioni. Clausola che sembrava giusta nella sua prima stagione, quan­do ha fatto molto bene (si ricor­da il gol al Chelsea, in Cham­pions). Poi, però, il rendimento è andato calando, tanto da es­sere spedito in prestito al Boca Juniors. E qui si è reso protago­nista di due episodi particolari: un fallo da killer (dopo soli 8 minuti nel Superclasico contro il River) su Gabriel Mercado, con conseguente lesione della caviglia destra dell'avversario; e poi la rissa - da pugilato - in allenamento con Insaurralde, al Boca, che gli è costato la me­tà dello stipendio dello scorso febbraio come multa. Era un periodo difficile, però, poco più di un mese prima Silva aveva perso il giovane cugino Pablo Martin, suicidatosi.

RISCATTO O NO? - A giugno, poi, Silva ha fatto ritorno allo Spor­ting. Il Boca aveva provato a tenerlo offrendo due milioni e mezzo. Il Racing si era spinto poco più su, arrivando a tre mi­lioni di euro. Cifre considerate non sufficienti dallo Sporting, che l'ha così riportato a casa. Fi­no a novembre, quando Silva si è infortunato al legamento col­ laterale mediale del ginocchio destro. Tornato ad allenarsi da poco, ci vorrà un po' per rive­derlo in campo. Cosa che mette a rischio il suo riscatto. Alla fine del campionato mancano 16 partite, per essere riscattato Silva ne dovrebbe giocare dieci. Difficile pensare ci riesca, con­siderando che la Coppa Italia non c'è più, la Champions non la può giocare e Kolarov resta il titolare. Ma se andrà bene, chissà che la Roma non decida di tenerlo lo stesso.
di A. Pugliese
Fonte: Gazzetta Dello Sport
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