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Crisi Roma, una sola vittoria nelle ultime 8 partite. E il mercato distrae i giocatori

Lunedì 29 gennaio 2018
Una sola vittoria nelle ultime 8 partite di campionato, 3 sconfitte e un pareggio nelle ultime 4 giocate in casa e un Olimpico mai così ‘nemico‘. Continua il passo del gambero della Roma che si ferma anche davanti alla Samp e registra l'ennesimo passo falso della stagione proprio quando l'occasione era ghiotta per riagganciare una posizione di classifica vitale per il club. Quantomeno per non rischiare un ‘fuori tutto‘ estivo. Invece, la squadra di Di Francesco continua nella sua fase involutiva: poche idee e poca profondità che si vanno ad aggiungere ad una fatica enorme nel creare occasioni pericolose. Oltre ai cambi in corsa che il più delle volte in questa stagione non hanno dato l'esito sperato.

CAMBI IN CORSA - È stato così anche ieri quando l'ingresso di Defrel per Pellegrini ha stupito un po' tutti. Il centrocampista di Cinecittà fino a quel momento uno dei migliori per inserimenti, occasioni create e coraggio di andare al tiro è stato richiamato in panchina al 25′ del secondo tempo. Nelle intenzioni di Di Francesco c'era probabilmente la volontà di aumentare il potenziale offensivo della squadra ma ha finito per sguarnirsi a centrocampo tanto che di lì in poi la Samp, il cui merito era stato comunque quello di tenersi in vita, ha ripreso fluidità di gioco fino a trovare il gol della vittoria. Per quanto riguarda i cambi, la strategia è sempre la stessa: cinque difensori quando si deve mantenere un risultato e cinque attaccanti quando si deve recuperare. Un atteggiamento che, il più delle volte, si è rivelato troppo attendista da un lato, e troppo arrembante dall'altro, con una conseguente perdita di equilibrio.

IDENTITA', MERCATO O... APPAGAMENTO? - Più in generale la Roma degli ultimi due mesi pare una squadra in piena crisi di identità: a Strootman che dopo l'Atalanta dichiarava "abbiamo mollato per aver raggiunto il primo posto in Champions" si aggiungono Florenzi che parla di "tunnel da cui non si vede luce" e Di Francesco che si dice stupito del comportamento della società (per quello che potrebbe succedere a gennaio) e dei giocatori (che non hanno avuto sufficiente attenzione durante le vacanze). Certo, le voci di mercato che hanno coinvolto due dei calciatori più rappresentativi (Nainggolan e Dzeko) non hanno aiutato la squadra che nelle ultime uscite è apparsa poco tranquilla. Sta di fatto che la crisi della Roma è cominciata molto prima del mese di gennaio. Un harakiri che ha avuto inizio dopo la vittoria nel derby con la Lazio: di lì in poi 9 partite giocate e 2 sole vittorie (Spal e Cagliari) a cui si aggiunge l'eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Torino. La sensazione, è che ci sia stato un appagamento generale per la vittoria del girone in Champions e per un inizio di campionato sprint: proprio come in passato quando un risultato parziale bastava per accontentare un ambiente all'eterna e disperata ricerca del salto di qualità.

E ORA - La Roma non rimaneva 6 gare consecutive di campionato senza vincere dal febbraio 2013. Numeri che a Zdenek Zeman costarono l'esonero. Ora tutti si attendono segnali. Compresa la Curva Sud che ieri sera ha prima contestato il presidente Pallotta (con dollari finti e t-shirt) e poi i giocatori, con i quali avrebbe voluto un confronto. Nainggolan ci ha pensato per un po' prima che Florenzi lo trascinasse negli spogliatoi come da prassi. La stessa che richiede alla Roma un ritorno immediato alla vittoria.
di M. Cuppini
Fonte: La Repubblica
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