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I nervi e i gol. E' "Dzeko night"

Giovedì 25 gennaio 2018
La notte che può cambiare tutto. O forse no, qualcosina. Di sicuro una notte simbolica, forte, dura. Se l'è preso con rabbia questo pareggio la Roma. La rabbia del centravanti in partenza, che magari andrà via oggi o domani ma intanto ha fatto il regalo d'addio all'allenatore che lo ha sostenuto fino all'ultimo. Non segnava fuori casa dal primo ottobre, Edin Dzeko. Ha gelato la Sampdoria nel recupero di una partita impossibile, con una capocciata che vale solo un punto in classifica ma per il segnale che invia al mondo ha un valore inestimabile. E il fatto che sia stato il più giovane di tutti, Mirko Antonucci, che debuttava nella Roma a 18 anni, a fornirgli l'assist, rende il momento ancora più bello, per non dire poetico. Meritava Dzeko, ha avuto ragione Di Francesco.

LA MOSSA - «Mister, io sono pronto». Il colloquio decisivo è avvenuto in mattinata, durante la corsetta di risveglio su un campo di Voltri, poco lontano dall'albergo che ospitava la squadra. Quando ha sentito quelle parole, Eusebio Di Francesco ha cancellato ogni dubbio residuo: «Allora giochi». La sua idea era chiara già dalla vigilia, quando Dzeko era stato folgorante in allenamento, ma è stata confermata dopo una notte di elucubrazioni. Visto che la trattativa tra il manager e il Chelsea non si era conclusa venivano meno i motivi per lasciarlo fuori dalla partita, tanto più che il diretto interessato aveva dimostrato a parole e con i fatti di essere ancora coinvolto nelle questioni della Roma. Ricordate Tom Hanks in The Terminal, sospeso in un aeroporto senza colpe? Beh, Dzeko sembrava volesse ribellarsi al suo destino.

AGITAZIONE - Fin troppo a dire il vero. Motivato ma nervoso, Dzeko si è beccato un giallo dopo un quarto d'ora per un fallaccio su Torreira. Si era lamentato poco prima con l'arbitro Orsato per una trattenuta non sanzionata, ha reagito d'impulso. Non gli succede spesso di essere ammonito, evidentemente non sono questi i giorni più spensierati della sua vita. Dzeko ha continuato ad agitarsi, a protestare, al punto che Orsato ha chiesto a Di Francesco di calmarlo, per evitare di buttarlo fuori.

DISPONIBILE - Il fastidio è passato in fretta comunque. Dzeko ha cercato di farsi coinvolgere, ha tirato in porta senza costrutto (quattro volte nel primo tempo), ha mandato in area Pellegrini prima e Defrel poi. La Roma non segnava, lui provava a segnare. La Roma contestava, lui aggrediva. Poi il boato davanti ai tifosi che gli vogliono ancora bene e che ancora non sanno che ne sarà del bomber che, come dimostrato anche ieri, risolve più di un problema in zona gol. Sarà il caso di pensarci bene: un centravanti e un uomo così non si trova in una settimana di saldi di gennaio.
di R. Maida
Fonte: Corriere dello Sport
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