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La coscienza di Dzeko, non ci sono incedibili nella Roma di Pallotta

Sabato 20 gennaio 2018
Offerti 50 milioni, al club ne servono 60 per pareggiare il bilancio. Il bosniaco ha già parlato con il Chelsea che intanto prende anche Emerson e l'antipasto potrebbe consumarsi già oggi, la portata principale però rischia di essere decisamente indigesta. Il Chelsea e la Roma continuano a parlare di Dzeko, e l'ipotesi che solo ventiquattro ore fa pareva quasi una provocazione ha assunto nelle ultime ore spessore concretissimo. La capitale s'è svegliata scoprendo che nemmeno un attaccante da 39 gol stagionali è incedibile: così, il ritorno in campo domani a San Siro, contro l'Inter di Spalletti e Icardi, in uno scontro diretto per la Champions, pare improvvisamente un pensiero trascurabile. Anche il desiderio di rivincita contro l'antico maestro rischia di restare nascosto dal cartello "vendesi" che pare campeggiare sul cancello di Trigoria. Certo i tempi strettissimi mancano 11 giorni alla fine delle trattative - e il peso dell'operazione trasformano un affare possibile in una piccola impresa: ma ieri, nessuno più faceva granché per smentire quello che tutti ormai sanno con sicurezza.

Il club di Antonio Conte ha già contattato il centravanti della Roma, che a ottobre aveva gelato Stamford Bridge con due gol in pochi minuti, gli ha chiesto la sua disponibilità a un ritorno in Premier League senza incassare un rifiuto a priori. E la dirigenza giallorossa non ha chiuso la porta, anche perché entro la chiusura del bilancio la società di Pallotta dovrà rientrare di 60 milioni di euro. E già il club ha dovuto comunicare all'uefa di non essere rientrato nelle sanzioni previste dal Fair play finanziario. Insomma: si tratta. Il ds Monchi ha anche incontrato a Londra la scorsa settimana il mediatore Kia Joorabchian, amico personale di Abramovich. Oggi, una schiera di intermediari è al lavoro per far quadrare i termini dell'affare: i Blues hanno messo sul piatto una cifra intorno ai 50 milioni per prendere in coppia il centravanti bosniaco e il terzino Emerson. Ma se per il laterale brasiliano l'accordo dovrebbe essere ratificato già oggi sulla base di 20 più bonus, mettersi d'accordo sul valore di Dzeko è più complicato.

Il ds Monchi ha chiesto che a quei 30 milioni che resterebbero, ne vengano aggiunti altri 10-15. Trasformarli in bonus è la strada su cui si lavora per provare a far tornare i conti, magari inserendo pure il prestito della punta Batshuayi. Certo il più sorpreso della novità è proprio l'attaccante della Roma: soltanto tre mesi fa aveva acquistato casa nella periferia sud della capitale insieme alla moglie Amra, oggi non sa nemmeno se riuscirà a giocare domenica sera contro l'Inter. E scoprire di poter essere costretto a traslocare a gennaio ha non ha fatto bene al suo umore. Né lui né nessun altro però può pensare di rinunciare al Chelsea, soprattutto perché da Trigoria non filtra un ostracismo preventivo alla cessione di un quasi 32enne che garantirebbe una plusvalenza abbondante, oltre i 20 milioni. Purché a sedersi al tavolo siano tutte e tre le parti in causa. Contestualmente, il Manager Monchi si muove per cercare alternative: oltre a Sturridge, è stato proposto l'attaccante della Fiorentina Babacar, in uscita. Il tecnico Di Francesco, forse, preferirebbe un esterno offensivo: «Ci servirebbe uno che salta l'uomo», aveva chiesto qualche mese fa in conferenza stampa. E inevitabilmente il pensiero va all'algerino del Leicester Mahrez, sogno proibito in estate, oggi anche di più.

A Trigoria invece suona il " Nessun dorma": se pure l'offerta cinese per Nainggolan è rimasta viva, vuol dire che il « no » da quelle parti è ormai fuori moda. Visto l'andazzo, pure il Villarreal ha provato a prendersi un attaccante: per Defrel però ha trovato un muro. In fondo se i discorsi londinesi andassero in porto, toccherebbe a lui e a Schick fare in modo che la partenza di Dzeko non alimenti altri rimpianti.
di G. Cardone
Fonte: La Repubblica
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