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Crisi Roma: gol assente

Domenica 07 gennaio 2018
Si è spenta la Roma. Lo choc provocato dalla punizione Nainggolan può avere parzialmente inciso sulla sconfitta con l'Atalanta ma non sul mese e mezzo di flessione della squadra. Il problema dunque è più generale e più complesso. Dopo la sosta di novembre, o meglio dopo il derby immediatamente successivo, non si è visto più nulla del calcio di Eusebio Di Francesco. E i risultati, una volta tanto, rispecchiano la realtà.

ANALISI - Fino alla vittoria con la Lazio, la Roma aveva mantenuto tra campionato e Champions una velocità altissima. Cioè 38 punti in 16 partite, media 2,37. Dalla festa cittadina in poi ha prodotto soltanto 12 punti in 10 partite, con la media media dimezzata a 1,2, pagando il calo improvviso con l'eliminazione dalla Coppa Italia. E' stata una discesa lenta e progressiva, sconcertante nelle ultime quattro partite (3 ko e 1 pareggio con il Sassuolo). E' un'involuzione globale, che chiama in causa la fase difensiva e soprattutto quella offensiva: nelle 10 partite critiche la Roma ha segnato più di un gol soltanto una volta, contro la Spal ridotta in dieci sin dai primi minuti. Il problema sembra innanzitutto atletico. Non è bastata la filosofia dell'alternanza tra calciatori, la brillantezza media è venuta meno.

CARATTERE - Ma Di Francesco ha denunciato un limite di personalità che era emerso per la prima volta una settimana prima dell'inizio del campionato, dopo la mortificante amichevole di Vigo (1-4 contro il Celta). In quella sede l'allenatore si scagliò pubblicamente contro i giocatori, usando toni simili a quelli della conferenza stampa di ieri. Senza fare nomi, Di Francesco ha tirato in ballo anche calciatori «esperti». Quindi è rimasto deluso da gente importante, non da Pellegrini o Ünder. Quando le cose andavano bene, sull'entusiasmo delle vittorie in campionato e dall'ottimo girone di Champions, la Roma aveva un'aggressività, uno spirito e anche una creatività invidiabili. Ora il collettivo sembra sparito. Spesso, come ha osservato Monchi, il singolo forza improbabili giocate individuali mentre l'aiuto al compagno in diffficoltà è limitato. E in campo aumenta il nervosismo: Kolarov si era già lamentato con la panchina contro il Sassuolo e anche ieri, durante l'intervallo, urlava qualcosa a Manolas, che a sua volta ha avuto un diverbio con Florenzi durante il gioco.

RIMONTE - Situazioni abbastanza ordinarie nei momenti di difficoltà. Ma società e allenatore dovranno curarle in fretta, dopo la settimana di vacanze determinata dagli accordi sindacali (a cui qualcuno avrebbe volentieri rinunciato a Trigoria). Non è normale che una squadra di vertice, battuta già 6 volte in stagione, non sia mai riuscita a ribaltare un risultato. Nei sette casi in cui è andata sotto sei volte ha perso e una pareggiato, nella splendida notte di Londra contro il Chelsea (3-3). Anche qui bisogna chiamare in causa la personalità dei giocatori e la confusione determinata dalle difficoltà atletiche.

ERRORI - Anche Di Francesco, ovviamente, ha commesso qualche errore. Il più visibile, a posteriori, è stato nel pomeriggio di Coppa Italia, quando ha cambiato dieci giocatori su undici consegnandosi al Torino. Lì, per sua stessa ammissione, si è acuito il malessere della squadra.
di R. Maida
Fonte: Corriere dello Sport
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