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Spalletti: "Monchi è stato duro con i giocatori? E' uno dei più bravi in circolazione, non voglio.."

"Non voglio mettere il naso in casa d'altri"
Giovedì 04 gennaio 2018
MILANO - Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa prima del match di domani sera al Franchi contro la Fiorentina. L'Inter deve ritrovare equilibrio e continuità nei risultati.

Spalletti, come si avvicina la sua squadra all'inizio del girone di ritorno?
«C'è ancora molta strada da fare e ci sono dei risultati importanti da ottenere. E' nei nostri programmi farci trovare pronti contro qualunque avversario anche se saranno tosti come la Fiorentina».

Come si affronta la Fiorentina?
«Si affronta essendo una squadra altrettanto forte. Nel finale di girone d'andata abbiamo fatto buone partite, ma non abbiamo fatto il nostro massimo in ogni gara. Bisogna ritrovare sia la qualità di collettivo sia di individualità per essere nelle condizioni di fare buoni incontri come prima».

Come sta Santon? Ha le caratteristiche per fare anche il centrale?
«Sì, le ha. Conosce la fase difensiva e il calcio. E' un giocatore completo anche se sarebbe fuori ruolo».

Come stanno Miranda e D'Ambrosio?
«Speriamo di averli nella rosa dopo questo mini periodo di riposo di una settimana».

La Fiorentina è cresciuta molto rispetto all'andata. Se lo aspettava?
«All'inizio Pioli aveva da conoscere tutti i componenti della rosa e in quel momento hanno fatto diversi cambiamenti. La squadra va messa insieme e lui c'è riuscito nel miglior modo possibile. I viola hanno ottimi giocatori come Astori, Badelj, Simeone, Chiesta, Thereau, ma c'è anche la qualità di Pioli. Noi dobbiamo andare a fare la nostra partita, ridare il massimo a livello individuale e metterlo al servizio del collettivo».

Se Ausilio e Sabatini sono Springsteen e Bono Vox, chi è Spalletti?
«Facevo per dire che sono bravi e in questo mercato dovranno essere ancora di più. Dire che per essere competitivi bisogna acquistare dei giocatori mi sembra il modo migliore per farsi del male. Si può continuare, ma non lo vedo corretto e rispettoso. E poi mi sembra sbagliato il fatto che si riduca il fatto di migliorare a livello di collettivo dovendo per forza pensare a nuovi calciatori. E' un messaggio sbagliato che si manda al gruppo perché un calciatore non verrà mai a cambiare le sorti di una squadra. In questo mercato non potremo fare cose importantissime sul mercato e non devo essere rassicurato dalla società. Voglio solo che siano informati tutti gli sportivi per poter programmare il futuro in maniera corretta. Questi calciatori che ho devono sapere che io sono assolutamente sicuro delle loro qualità e potenzialità, ma allo stesso tempo si devono rendere conto che hanno la consapevolezza di vestire la maglia dell'Inter per i prossimi 4-5 mesi. Sono queste le cose importanti. Le cose se le devono migliorare e aggiustare da soli. Non quelli che eventualmente arriveranno».

Cosa ha detto oggi alla squadra Icardi prima dell'allenamento? Lei aveva detto che avrebbe spiegato a tutti come si segna...
«(Ironico, ndr) Ha insegnato come si va al tiro dal centro, come si gira la palla di testa in rete...»

Monchi è stato duro nei confronti dei giocatori della Roma. Si aspetta una presa di posizione forte anche da parte dei suoi dirigenti se il rendimento della sua squadra non tornerà ad essere quello del passato?
«Monchi è uno dei più bravi in circolazione, ma non voglio mettere il naso in casa d'altri. Noi dobbiamo fare qualcosa di meglio nell'ultimo periodo, dobbiamo dimostrare di andare oltre il nostro massimo. L'occasione fa l'uomo ladro e il mercato fa il calciatore distratto. Dobbiamo rimettere a posto l'idea del nostro impegno perché indossiamo una maglia importante come quella dell'Inter non solo quando giochiamo, ma 24 ore su 24».

Icardi non ha subito neppure un fallo contro la Lazio. Deve imparare a fare anche questo?
«Per riempire la partita bisogna subire qualche fallo, recuperare qualche palla e attaccare la linea difensiva, cosa quest'ultima che ha fatto domenica. Io gli chiedo di venire incontro: a volte viene servito, a volte no. Domenica ha fatto molte cose per bene».

Cosa succede a Brozovic?
«Non scelgo i migliori 11, ma il miglior 11. Lui ha le sue caratteristiche e le sue qualità oltre a qualche difetto. I nostri numeri sono migliori rispetto a quelli di altre squadre. Il problema del gol si risolverà a livello collettivo. Prima eravamo molto... fortunati ed è passato quel periodo. Vedrete che passerà anche questo in cui non abbiamo segnato».

Le è mai capito in carriera di segnare così poco, un gol in 6 partite? Come ha risolto il problema?
«Non sto molto attento ai numeri. Il problema dei pochi gol fatti va messo insieme ai gol presi: se non prendi gol e ne fai pochi porti a casa quella quota di punti per rimanere in linea con i tuoi obiettivi. Un gol in 6 partite sono pochi, ma ci sono altri numeri che dicono che qualcosa di buono lo abbiamo fatto. Va migliorata la fase realizzativa».

Se le altre formazioni in lotta con voi per la Champions faranno acquisti e voi no, sarà ancora possibile per l'Inter puntare a uno dei primi 4 posti?
«Noi non abbiamo possibilità di accampare alibi. Noi non dobbiamo piangere perché non ho mai visto raggiungere gli obiettivi a chi piange. Sapete anche voi le cose: noi per migliorare dobbiamo prendere un giocatore più forte di quelli a disposizione. Noi abbiamo la qualità nella rosa per arrivare ai nostri obiettivi, poi è chiaro che tutto è migliorabile. In difesa ci potrebbe mancare un calciatore a livello numerico, ma negli altri reparti ci vuole un calciatore più forte di quelli che si hanno. E non è facile trovarlo. Ditemi un calciatore che più interessarci... Mkhitaryan? Pastore? Verdi? Per prenderne uno ci vogliono 30-40 milioni e quelli non ci s'hanno, è inutile girarci intorno. Sennò si crea questa difficoltà comunicativa con la gente. Oppure ci vuole che per esempio il Manchester United prenda uno dei nostri giocatori. Tutti devono mettere a posto il fair play finanziario e tutti devono fare numeri in entrata. Mandiamo a giro i messaggi giusti ai nostri tifosi che non hanno uguali».

Ha rivisto la partita con la Lazio? E' soddisfatto?
«Il Napoli e la Juventus sono più forti delle altre, mentre con le altre ce la giocheremo fino in fondo nonostante al termine dello scorso anno il divario fosse importante. Il Napoli gioca il più bel calcio di tutti, la Juventus ha due squadre di titolari e Allegri è bravo nella gestione. Noi abbiamo perso 2-3 partite nelle quali potevamo anche far meglio, ma questa è una cosa che può succedere. Contro la Lazio abbiamo fatto una buona partita: a volte abbiamo subito il loro gioco, a volte hanno subito loro il nostro gioco. L'episodio del rigore annullato con il Var? Quello non era neppure da fischiare e allora non sarebbe stato tolto niente».

E' arrivato il momento di rischiare di più dal punto di vista tattico?
«Io non voglio rischiare, voglio migliorare la squadra. Lavoro durante la settimana e poi cerco di massimizzare il nostro rendimento. Nelle vittorie è tutto facile, ma è nelle sconfitte che si vede la famiglia, la squadra dell'Inter. E' questo il momento di compattarsi».

Che bilancio fa del girone d'andata? Quanto l'Inter attuale si avvicina alla sua idea di squadra?
«Abbiamo fatto buone cose e buone prestazioni. Abbiamo lavorato in una direzione e si conosce il tragitto che dobbiamo fare. Nel calcio non c'è avviso a quello che ti può succedere e in campo a volte le cose vanno annusate, bisogna essere pronti ad alzare la qualità delle giocate. Ci sono delle cose che in campo non fai in tempo a vederle, ma le devi percepire prima che accadano con la mente. Sotto questo aspetto dobbiamo fare meglio. Per il resto abbiamo fatto buone cose che ci serviranno per creare lo zoccolo duro del nostro comportamento».

A giugno si potevano fare delle cose e poi non si sono più potute fare. Adesso ugualmente non si possono fare. Quando l'Inter potrà fare qualcosa sul mercato? Quando Suning investirà?
«Quando parlo di bravura dei direttori mi riferisco a poter trovare nei movimenti che ci sono la situazione da prendere al volo. Loro due hanno le qualità per farlo, ma bisogna che questa situazione capiti. Bisogna pensare a migliorare il nostro atteggiamento in campo, a lavorare in maniera corretta perché c'è anche questo che può portare dei vantaggi. Bisogna pensare individualmente a dare qualcosa di più perché su queste il mercato non può fare niente. Siamo noi che dobbiamo risolvere da soli i nostri problemi. Possiamo fare qualcosa di più di un gol in 6 partite. Pensare che prenderemo sul mercato 3-4 giocatori importanti, migliori di quelli che abbiamo, non è corretto. Siamo noi che dobbiamo vestire in maniera elegante questa maglia qui».
di Andrea Ramazzotti
Fonte: Corriere dello Sport
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