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Schick. Meglio ala che vice-Dzeko

Lunedì 11 dicembre 2017
Schick ha finalmente giocato la sua prima partita da titolare nella Roma, 95′ recupero compreso. Ha fatto poco più di un'ora da centravanti, poi quando è entrato Dzeko al posto di Gerson ha cambiato due volte la posizione. Dal 19′ al 35′ è diventato ala destra, col bosniaco centravanti ed El Shaarawy (e poi Perotti) a sinistra; dal 35′ al 49′ è tornato a giocare da centravanti, ma accanto a Dzeko (alla sua destra) con Ünder a destra e Perotti a sinistra. Il momento migliore dell'ex doriano è racchiuso in quel quarto d'ora da ala, ma non è andato male nemmeno al fianco di Dzeko, come doppio centravanti: la grande parata di Sorrentino sul suo tiro deviato è arrivata quando in campo c'erano quattro attaccanti.

LA DIFFERENZA - Il dibattito sul ruolo di Schick, di un giocatore che potrebbe rappresentare il meglio, sul piano tecnico, del futuro romanista, era caldo nella capitale già prima che tornasse a giocare, ora infiammerà. Cominciamo a dire che da anni la Roma è abituata a giocare con un centravanti di forza e di fisico come Dzeko, un centravantone che si fa dare palla fin dalla linea difensiva, la controlla, la tiene, l'appoggia, favorendo i tagli delle ali e gli inserimenti degli interni. Forse un tempo Schick riuscirà a fare quel gioco, per ora non ne è in grado. Ha un altro modo di pensare, meno collettivo, più individualista. Con Schick centravanti al posto di Dzeko, la Roma deve cambiare tutto il suo gioco, deve cercare l'attaccante con gli assist, deve servirlo con i tempi e i modi giusti. Più tecnica che forza.

COME L'ULTIMO DYBALA - Se Schick avesse avuto al suo fianco Perotti fin dall'inizio, forse avrebbe inciso di più anche da centravanti. Sul piano tecnico appartengono allo stesso livello. Ma cambiare due terzi dell'attacco rispetto a quello titolare non ha aiutato il suo esordio dal primo minuto. Con Gerson ci sono pochi punti di contatto. Di recente il suo ex allenatore Giampaolo ha spiegato che per metterlo nelle condizioni migliori Schick deve dialogare con i compagni. «E' un Dybala ultima maniera», ha detto il tecnico della Samp: un trequartista che divide la sua parte d'attacco con un altro trequartista. Nella Juve insieme a Dybala ci sono Cuadrado o Douglas Costa, dietro a Higuain; nella Roma quei due trequartisti possono essere Schick e Perotti, dietro a Dzeko. Sarebbe una squadra ritoccata nella parte finale, con una manovra più accentrata e di maggior qualità.

DA ALA - Quando Schick ha fatto l'esterno destro (alla sua maniera...), è entrato spesso nella manovra, ha toccato più palloni, ha raffinato il gioco. Si tratta di un giocatore particolare come caratteristiche, uno che punta l'avversario e lo salta, che rifinisce e conclude. Gli manca ovviamente la condizione, vive sullo spunto, quando sta bene utilizza il controllo iniziale anche per saltare l'avversario. Per vedere il vero Schick dovremo aspettare febbraio, che poi è il momento decisivo della stagione, in Italia e in Europa. Sarà il vero grande acquisto di Di Francesco.
di A. Polverosi
Fonte: Corriere dello Sport
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