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Lazio, Inzaghi teme l'eccesso di euforia: "Non siamo favoriti"

Sabato 25 gennaio 2020
È il grande favorito del derby, ma guai a dirlo ad alta voce. Inzaghi non vuol nemmeno che si pensi. Anzi, preferirebbe ci fosse maggiore pressione. Una sconfitta, al di là che arrivi contro la Roma, potrebbe risultare indolore. Ma è proprio questo che non piace a Simone. Non vuole assolutamente che nella testa dei giocatori si crei un cortocircuito di stimoli. Troppi o troppo pochi. Deve esserci la giusta tensione per tramettere la corrente necessaria. Inzaghi sa benissimo che vive un momento opposto rispetto al collega Fonseca, ma proprio perché conosce la Capitale e tutti i suoi risvolti ha ben presente l'adagio che vuole sconfitta la squadra che arriva al derby da favorita. Figuriamoci poi se è favoritissima. In settimana ha cercato di isolare i suoi giocatori e di preparare la gara con la stessa rabbia con cui ha preparato le gare contro le big. D'altronde se vuole dimostrare una volta in più di essersi meritati l'aggettivo di big la Lazio deve superare quest'altro ostacolo. Un ostacolo che più degli altri potrebbe far inciampare i biancocelesti. Il più infido degli ostacoli. Ecco perché più che dal punto di vista tecnico/tattico, Simone sta preparando la gara da quello mentale. La sconfitta con il Napoli non è stata affatto un male, anzi. Serviva riassaporare l'amaro di un ko dopo mesi di vittorie zuccherate. Di sicuro bisognerà evitare il nervosismo (espulsione di Leiva) e l'approccio troppo molle alla partita. Domenica pomeriggio, al fischio d'inizio i 7 punti di distanza in classifica saranno azzerati. E' proprio questa la magia del derby. Lazio e Roma se la dovranno giocare come se la corsa fosse alla pari. Solo sulla carta non è così. I biancocelesti hanno in ballo anche un primato cittadino: un'altra vittoria vorrebbe dire superare il record, già eguagliato, dei giallorossi. Insomma l'ennesima medaglia sul petto di una stagione già ricca di soddisfazioni.

PER IL RECORD
Inzaghi ha a disposizione l'undici migliore, l'infermeria ha restituito tutti al proprio ruolo. Magari qualcuno è più affaticato di altri ma sono tutti abili e arruolati. Qualche piccolo dubbio il tecnico biancoceleste ce l'ha e se lo vuole portare fino alla fine. Vuole dosare bene tutti gli ingredienti perché se la sconfitta può essere indolore una vittoria potrebbe vedere il mondo tricolore. La Lazio è a -6 dalla Juventus capolista e con una gara, quella con il Verona, da recuperare. I tifosi sono pronti a sognare, Inzaghi preferisce restare con i piedi per terra e puntare alla tanto agognata Champions. Simone non vuole nemmeno che si ripeta quanto successo nel derby d'andata. Bene o male le due squadre arrivavano allo stesso modo, peccato però che poi sul campo i biancoceelsti abbiano sprecato tutta la loro dote. Addirittura costretti a rincorrere dopo aver dominato in lungo e in largo. Ci è voluta una magia di Luis Alberto per portare via un punto con tanti rimpianti.

TABÙ TRASFERTA
Soprattutto per le occasioni clamorose fallite da Immobile. Almeno tre. Per Ciro il derby fuori casa è un tabù: non lo ha mani vinto. Anzi a guardare bene nemmeno con Genoa e Torino ha esultato. Nell'unica vittoria fuori casa della Lazio, Immobile aveva l'influenza. Nei quattro precedenti, dunque, tra coppa e campionato si contano 3 sconfitte e una mancata convocazione. Con il Genoa e con il Toro una sconfitta su una partita giocata. Discorso simile per Simone che nei quattro derby giocati in casa della Roma ne ha vinto solo uno e persi tre. Missione doppia per due.
di Emiliano Bernardini
Fonte: Il Messaggero
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